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Sabato 31 agosto 2024
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Domenica 01 settembre 2024
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Prima Domenicali, poi Montezemolo: Fernando Alonso è rimasto solo!

La Ferrari è mossa da un terremoto interno. Non solo Montezemolo o Marchionne! Il Cavallino Rampante è mossa da una crisi, profonda che vanno irrimediabilmente a intaccare anche la Gestione Sportiva, quella che lavora in pista. Stefano Domenicali si è allontanato dalla Ferrari lo scorso 14 aprile, Luca Marmorini il 31 luglio, Montezemolo ha ufficializzato il suo addio alla Rossa il 10 settembre. Ora il prossimo potrebbe essere Fernando Alonso. Come hanno riportato i colleghi del Corriere della Sera, soprattutto dopo i problemi che hanno rallentato il rinnovo contrattuale dello spagnolo col Cavallino Rampante, la situazione tra Alonso e la Ferrari è crollata già da parecchio tempo nonostante le voci di stima reciproca e fiducia tra le parti. Quello di ieri, non deve essere stato un risveglio semplice per lo spagnolo: prima ha saputo dell’uscita di scena di Luca di Montezemolo, forse anticipato da quell’abbraccio nei box di Monza sabato scorso, poi l’improvvisa scomparsa dell’amico Emilio Botin, numero uno del Banco di Santander.

La trattativa tra Alonso e la Ferrari si è arenata, non per i problemi tecnici che stanno rovinando l’ennesima stagione del Cavallino Rampante ma per le questioni future, tantissime ombre e pochissime certezze. Ora, che la Rossa ha cambiato padrone, lo spagnolo, prima di prendere una seria decisione, vuole vederci chiaro, vuole capire di più quali possano essere le possibilità future, vuole capire se è ancora possibile aprire un ciclo, in stile Schumacher. Ma non può fare tutto solo ed esclusivamente il pilota: Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, 3 titoli mondiali in tre che si trovano a correre per un team che, soprattutto negli ultimi anni, si è mostrato incapace di reagire ai colpi di genio degli avversari. Ufficialmente il contratto del pilota di Oviedo scadrà nel 2016; quello del finlandese, a fine 2015, quando sarà praticamente sicuro il ritiro per Iceman. Fernando, ancora a caccia del suo terzo titolo e sembra ormai scontato che aspetterà fino all’ultimo giorno per capire cosa fare del suo futuro e delle prospettive che potrebbe offrirgli la nuova Maranello. Marchionne, anche a causa dei suoi numerosi impegni professionali, non potrà essere così spesso al quartier generale come invece era Montezemolo e per le scelte più importanti si affiderà quasi esclusivamente al team principal Mattiacci, altro uomo molto gradito a Detroit. La Ferrari è ufficialmente un cantiere a cielo aperto: gli eventi delle ultime ventiquattro ore potrebbero aprire scenari imprevisti da qui alla fine della prossima stagione.

«Ognuno è necessario, ma nessuno è indispensabile». Con queste parole Sergio Marchionne si è presentato al mondo come prossimo numero uno di Maranello. Una frecciatina che in molti hanno interpretato come netto attacco ad Alonso, accusato di volersi atteggiare a prima donna della situazione. Marchionne non è Montezemolo, di questo sono sicuri gli appassionati: se il bolognese è un uomo di sport, che ha dato l’anima per la Ferrari, l’italo-canadese viene visto come un manager il cui unico obiettivo è vincere per creare introiti. La paura comune è che possa distruggere il Cavallino Rampante dove, con l’addio di Montezemolo, manca inevitabilmente un personaggio, un uomo di carisma che metta la Ferrari davanti a tutto il resto. Alonso è solo. Sono andati via Domenicali, Montezemolo, Botin. Lo spagnolo potrebbe soffrire l’assenza di un forte punto di riferimento nel team, ruolo che attualmente viene svolto da Massimo Rivola, conosciuto ai tempi dell’esperienza di entrambi in Minardi, nel 2001. In particolar modo la morte di Emilio Botin rappresenta un duro colpo per il due volte campione del mondo che ha visto mancare il suo primo fan e fautore dell’arrivo in Ferrari, un uomo che già in precedenza lo aveva aiutato durante la carriera. L’accordo tra il team di Maranello e il Banco Santander non è in crisi, per lo meno, non nell’immediato futuro eppure, il personaggio di Alonso sembrerebbe non avere più il peso di uomo leader, che ha in questo momento.

Con l’addio di Luca di Montezemolo, il Cavallino Rampante perde il suo riferimento, più a livello politico che sportivo. perché il manager bolognese non era solo una persona che ne capiva di Formula 1 ma anche un personaggio, uno degli ultimi rimasti nel Circus, che sapeva come imporre le proprie decisioni in primis, sui regolamenti e sugli stessi rapporti con Ecclestone e con la Federazione. Almeno a parole, la Rossa ha perso questa volta, non solo in pista. Ha perso il suo uomo simbolo, indebolita dal cambio di presidenza.

Published by
Eleonora Ottonello