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Numerose sono state le penalità inflitte gli scorsi Gran Premi. Primo tra tutti Ocon, durante il Gran Premio del Sakhir, con una penalità di 5 secondi da scontare al pit-stop a causa di uno scorretto posizionamento sulla griglia. La settimana successiva invece ad Alonso, nel Gran Premio di Jeddah a causa dello stesso motivo. In effetti , con vetture così larghe e con una vista così ridotta per il pilota, effettuare un corretto posizionamento sulla griglia può essere una vera sfida. Stando ad alcune voci, il Gran Premio di Australia prevede caselle di posizionamento di venti centimetri piu larghe, ma questo aiuterà a risolvere il problema?
Primo tra tutti a difendersi è stato il pilota francese Esteban Ocon, che dopo aver aperto il Gran Premio del Bahrain con una penalità di cinque secondi, spiega le sue ragioni. Di fatti, lo scopo della penalità sarebbe quella di sottrarre al pilota qualsiasi vantaggio possa trarre dallo scorretto posizionamento in griglia, e anche per assicurare a tutti i piloti una partenza equa. Tuttavia, cosa accade quando una monoposto di Formula 1 impedisce al pilota di avere una chiara visuale sulla zona anteriore della vettura?
Soprattutto dopo tutti i cambiamenti avvenuti gli scorsi anni, le monoposto ora vantano di dimensioni maggiori rispetto le precedenti edizioni. Tuttavia nonostante le dimensioni considerevoli, una cosa deve essere sfuggita: la larghezza delle caselle di partenza. Con vetture cresciute oltre gli spazi, le linee bianche della griglia necessitano anche esse di una modifica, così per evitare che penalità di quel genere, possano essere inflitte con sempre maggiore affluenza. Un cambiamento che avverrà con il Gran Premio di Australia in cui si prevedono caselle più larghe di circa venti centimetri.