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Sabato 31 agosto 2024
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Analisi della redazione

Porpoising: rispunterà a sorpresa nel 2025?

Il fenomeno del “porpoising” tornerà nel 2025?

Le squadre temono che la nuova direttiva tecnica sulla flessibilità avrà questo effetto negativo.
Credono anche che quando entrerà in vigore, le auto saranno più lente. L’annuncio della FIA secondo cui la direttiva sulla flessibilità alare della TD18 sarà aggiornata, riducendo significativamente la flessibilità alare con l’attuale sistema di controllo, ha suscitato preoccupazione tra gli ingegneri per il pericolo porpoising nel 2025. Red Bull è furiosa. La FIA aveva dichiarato che non ci sarebbero stati cambiamenti e stava lavorando su questa base, quando è rimasta sorpresa dall’annuncio che sarebbero state apportate modifiche al GP di Spagna. Ciò comporta uno spreco di denaro e di ore di lavoro investite.

Ma gli ingegneri di diversi team hanno affermato che questa misura potrebbe favorire la ricomparsa dell’effetto “porpoising” o “rebound”.
Vale a dire il “collasso aerodinamico” sotto il fondo della vettura, che provoca continui rimbalzi ad alta velocità e rende difficile la guida e il controllo della vettura, oltre a mettere a dura prova fisicamente i piloti.
Il problema è che l’effetto non è riproducibile in una galleria del vento, almeno con le attuali restrizioni, né nelle simulazioni. Può essere rilevato solo durante un test in pista.

Col porpoising torna il gap

L’unico modo per “affrontarlo“, almeno finché non verranno introdotte modifiche aerodinamiche, soprattutto nel fondo piatto, è irrigidire al massimo le sospensioni, soprattutto quelle anteriori. Aumenta anche l’altezza da terra, riducendo il carico aerodinamico e quindi la capacità di frenata e, soprattutto, la velocità in curva. In breve, le auto sarebbero più lente. Uno dei problemi potrebbe essere l’usura e il degrado degli pneumatici. Le auto potrebbero avere la tendenza a slittare di più e questo provocherebbe il surriscaldamento degli pneumatici, con le conseguenze che ciò comporta.

Ciò potrebbe avere un altro effetto indesiderato: le differenze tra alcune squadre e le altre, che si erano ridotte negli ultimi due anni, torneranno ad ampliarsi, impedendo la desiderata convergenza delle prestazioni. Altri sottolineano il contrario.
Per alcuni, i team più grandi potrebbero essere avvantaggiati, grazie alle maggiori risorse tecniche e agli strumenti all’avanguardia a disposizione per correggere il problema. Altri pensano che le grandi squadre perderanno il vantaggio acquisito nel controllo di questo fenomeno.

Published by
Valerio Vanazzi