«Terminate le gare di Monza e Spa dove l’imperativo era avere una grande velocità di punta, ma poco carico aerodinamico; ora si approda a Singapore dove la configurazione deve essere opposta. E’ un circuito cittadino che come configurazione è molto simile alla pista di Monaco e per questo sarà necessario avere delle gomme adatte come le soft e le supersoft. Non essendoci molte curve veloci dovremo far si che l’accellerazione e la trazione abbiano i giusti miglioramenti. Anche se si corre in notturna le temperature non sono basse, visto che persistono sempre sui 30°. Tutto questo porterà ad in surriscaldamento dei sistemi dell’ERS e di quelli del’impianto frenante. Quest’ultimi vengono ulteriormente metti sotto sforzo visto le brusche decellerazioni e accallerazioni. La gara di Monza per noi non è stato un bel momento, ma ora dobbiamo sfruttare al meglio tutte l’energie che ci rimangono e cercare di tirar fuori il meglio dal nostro pacchetto aerodinamico»
Dopo aver parlato di quello che si potrà fare a Singapore, Fry si concentra su un obbiettivo che sarà fondamentale per molti aspetti della rossa: “Da ora in poi il nostro lavoro si focalizzerà sulla vettura del prossimo anno. Per sviluppare l’auto del 2015 dovremo perseverare sul lavoro in pista, che ci potrà dare molto aiuto e quindi ci è necessario sviluppare nuovi componenti e portarli sui circuiti. Tutto questo ci aiuterà certamente l’anno prossimo, ma anche le migliorie che facciamo sulla F14-T saranno utili per il progetto 666»