Nonostante il Gp d’Ungheria sia risultato leggermente negativo per Nico Rosberg, il pilota tedesco è ancora saldamente al comando della classifica piloti e sembra stia vivendo un momento d’oro. Proprio nel momento in cui la Mercedes sembra stia incontrando gravi problemi d’affidabilità, Rosberg, invece, svicola tutti questi problemi in maniera vincente e, al momento, annovera solo un ritiro per problemi tecnici: Silverstone.
A questo punto ci sarebbe da chiedersi: fortuna o talento? Si dice spesso che Rosberg abbia uno stila di guida più rispettoso della meccanica rispetto a quello del suo ben più irruento compagno di scuderia Lewis Hamilton, ma sarà vero? Dopo le qualifiche del Gp d’Ungheria, è stato lo stesso Rosberg a definirsi fortunato per aver evitato incidenti come quello occorso a Magnussen. Analizziamo, allora, in dettaglio il cammino che ha fatto Rosberg in questa sua stagione così esaltante.
Si inizia in Australia e tutto gira bene per lui. Il suo unico rivale al titolo, Hamilton, si ritira subito per… un problema a una candela. Roba che non capita più neanche ai piloti di slalom o gimkane varie. Un guasto da pochi euro che, però, mette Rosberg nella condizione di avere subito un vantaggio di 25 a 0 nei confronti del proprio compagno. Nei Gp successivi c’è la risposta rabbiosa di Hamilton che, però, in un campionato ristretto a due, non produce gli effetti sperati: Hamilton vince a ripetizione ma Rosberg, con i suoi secondi posti, tiene. Il punto di svolta avviene a Montecarlo. Lì Rosberg tira fuori quella cattiveria che in molti gli rimproveravano di non possedere e posteggia la sua monoposto al Mirabeau in un modo non tanto diverso da quello che utilizzò Schumi nella curva della Rascasse. Risultato: Hamilton perde il giro buono per la pole e Rosberg non viene penalizzato. Inizio della guerra in casa Mercedes. Guerra che non porta bene al pilota inglese. Nel Gp successivo, in Canada, pista che Hamilton ama, la Mercedes incappa nel più clamoroso problema d’affidabilità riscontrato fino a quel punto del campionato. Il sistema frenante entra in crisi anche perchè il complesso sistema della power unit entra in crisi. Hamilton costretto ancora una volta al ritiro. Rosberg costretto solo a cedere il primo posto a Ricciardo e a portarsi a un + 18 secco su Hamilton. Si dirà, bravo Rosberg a portare la vettura al traguardo. Gp d’Austria. Qualifiche: Hamilton giunge alla curva 2 e blocca in maniera clamorosa le ruote posteriori, come non aveva mai fatto in vita sua. Esce e parte dal fondo la domenica. Wollf si affretta a dire che è stato un errore del pilota, tuttavia durante il Gp tutti e due i piloti soffrono di problemi ai freni ma, ovviamente, a patirne di più è Hamilton. In Inghilterra la ruota gira e, come già detto, Rosberg si ritira per un problema al cambio. Sembra si pareggi parzialmente la situazione. Niente affatto. Tra il Gp di Germania e quello d’Ungheria avvengono due episodi a dir poco inquietanti: rottura del freno del disco per Hamilton nella Q1 del Gp di Germania (partenza dal fondo), perdita di carburante (!!!) nella Q1 del Gp d’Ungheria (partenza dal fondo ancora una volta). Tanti piccoli episodi che stanno, in qualche modo, influenzando il campionato.
Allora la risposta è che Rosberg è fortunato e basta? Non proprio. Nel caso citato dal pilota stesso, le qualifiche del Gp d’Ungheria, direi che è stato più bravo, più intelligente che fortunato. Era il primo a trovare le condizioni da bagnato e ha avuto l’accortezza di girare con un pò di “braccino” per evitare di saggiare le barriere come ha fatto Magnussen. Una prudenza che poi è stata premiata con la pole. In realtà Rosberg sta facendo un campionato eccezionale. La sua unica fortuna è la sfortuna di Hamilton. I numerosi guasti del suo compagno-rivale gli stanno facilitando un pò la vita anche perchè iniziano ad essere tanti e non possono essere tutti attribuiti a una presunta mancanza di rispetto che l’inglese ha nei confronti del proprio mezzo.