Credits: Pirelli Peress Area
Per la rubrica “F1world incontra”, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Mario Isola. Il manager italiano ci ha parlato, non tralasciando aneddoti , su questa stagione, e sulla prossima, e di come Pirelli si sia adattata ai nuovi cambi di regolamento. L’intervista integrale può essere recuperata dal nostro account YouTube. Questa è la prima parte dell’intervista.
“Il nostro contratto con Formula 1 scade a fine 2024. L’intenzione è quella di rimanere nel Circus, dobbiamo seguire la procedura, con la gara d’appalto che verrà aperta dalla FIA, che ormai viene fatta da un sacco di anni. Non facciamo mistero del fatto di voler continuare. La Formula 1 è cresciuta molto negli ultimi anni, crediamo di essere parte integrante di questa crescita. La scorsa stagione ha visto un bel campionato, con pace dei ferraristi, la prima parte di stagione è stata combattuta. Il nuovo pacchetto vettura-gomme ha rispettato gli obbiettivi di inizio stagione. I pneumatici si sono comportati bene, nonostante non sia stata una sfida facile. Abbiamo dovuto disegnare il prodotto 18 pollici da zero, a causa della mancanza di monoposto con cui poterlo provare”.
“Ha portato tantissimi cambiamenti, già dai modelli virtuali. Che non tragga in inganno il fatto che una gomma da campionato( Formula 1, Rally o GT) sia completamente diversa da un pneumatico stradale. Con la Formula 1 abbiamo fatto uno sviluppo incredibile a livello di modelli virtuali, questo è possibile grazie alle nuove tecnologie che rendono possibile provare le gomme prima che sia disponibile alla corsa. Ovviamente quando si ha la disponibilità di queste informazioni si può trasferire la conoscenza anche ad altre categorie. Abbiamo sviluppato materiali, prove in door e in generale tante aree di lavoro nate grazie alla collaborazioni con la Formula 1. Oltre a questo grazie alla F1 si ha avuto anche un aumento del brand, grazie alla fama della competizione”.
“Abbiamo provato a fare un confronto tra i vari campionati, se potevamo fare lo sviluppo dei pneumatici con altre vetture. Ma il livello di stress a cui sono poste le gomme in Formula 1 è unico. Lo sviluppo verso la sostenibilità del Circus ci spinge verso un processo di recupero, non solo dei materiali, ma di energia. Per esempio dalle coperture utilizzate riusciamo a recuperare dell’energia e in futuro pensiamo di poter recuperare molti più materiali, utilizzando in nuovi pneumatici o comunque in altre sostanze. La difficoltà si può trovare nell’efficienza del processo, stiamo lavorando nel trovare nuove strade. Pirelli è l’unico costruttore di pneumatici che ha ricevuto tre stelle di sostenibilità dalla FIA“.
“È un progetto che abbiamo discusso, abbiamo analizzato l’utilizzo dei pneumatici durante il week-end di gara. A monoposto vengono fornite tredici set di gomme slick per l’intero Gran Premio, dopo le prove libere vengono restituite sei set di pneumatici. Le gomme rimaste vengono utilizzate, dai team, per qualifica e gara. Abbiamo pensato se riusciamo a far utilizzare certi tipi di gomme durante le qualifiche dando per esempio: la dura per il Q1, la media nel Q2 e la rossa nel Q3. Fornendo a tutti due set di gomme, cosi da dare la possibilità di fare due giri, riusciremmo sempre a rendere disponibili diversi tipi di strategia in gara. Facendo cosi, e andando a togliere un set alla prove libere, riusciremmo a risparmiare dei pneumatici“.
“Per fare questo abbiamo collaborato con FIA e Formula 1, oltre che con gli stessi team. L’idea iniziale era di scendere da tredici a nove, ma facendo ciò andavamo a intaccare lo spettacolo della domenica. Per cui proveremmo questo tipologia di scelta in due GP, ancora da decidere, durante questo 2023. Se funziona, e io ne sono fiducioso, diventerà lo standard per il 2024“.