Continuano le polemiche! L’abbiamo denominata come la guerra dei motoristi dove Ferrari e Renault si sono schierate contro la Mercedes nei confronti del congelamento dello sviluppo dei nuovi motori turbo V6 in Formula 1 fino al 2018, un provvedimento attuato per ridurre i costi. Sul tema, nel weekend del Gran Premio di Singapore, si è svolta una riunione, tra Marco Mattiacci della Ferrari, Christian Horner per la Red Bull, e Toto Wolff per la Mercedes, durante la quale si è trovato un accordo che autorizzi lo sviluppo delle Power Unit durante la stagione per intervenire sulle componenti del motore, con la possibilità di inserire aggiornamenti durante l’anno, e non solo nei mesi tra dicembre e febbraio, ma dopo la gara di Sochi, l’accordo è saltato.
Ferrari, Renault e Honda, che nel 2015 tornerà come fornitrice dei propulsori alla McLaren, sono interessati a scongelare lo sviluppo dei motori per poter contrastare ed evitare un altro imbarazzante dominio Mercedes anche nella prossima stagione. Uno dei protagonisti della faccenda è proprio Marco Mattiacci, team principal della Rossa, secondo il quale, modificare questa regola rappresenta un bene per il mondo intero della Formula 1.
«Per noi è una questione di principio e come tale la affronteremo. La Formula 1 con cui sono cresciuto era sempre alla ricerca di nuove componenti e tecnologie da apportare alle vetture. L’innovazione tecnologia è alla base di questa categoria. La Ferrari è sempre stata all’apice del settore, incluso il reparto motori. L’innovazione deve tornare ad essere il cuore della Formula 1 – ha sottolineato il Team Principal del Cavallino Rampante – Dal nostro punto di vista, non ci sarebbe un considerevole aumento dei costi. Se io sono in grado di migliorare il mio propulsore e quello dei miei clienti, in modo da garantirmi più punti nel mondiale e con conseguente aumento dei benefit economici, perché non dovrei farlo?».
Attualmente il regolamento tecnico consente di effettuare migliorie alle power unit durante i mesi invernali, per un totale di modifiche che vanno a toccare circa il 48% del progetto. Renault e soprattutto Ferrari, dopo la disastrosa stagione 2014, stanno provando ad aprire ad uno sviluppo continuo. Ma per avere il via libera, serve l’unanimità della F1 Commission: «Il prossimo anno saranno quattro le squadre che avranno motori Mercedes. Per chi avrà altri propulsori, la situazione sarà ancora più difficile», ha concluso Mattiacci.