Nel caso l’attuale presidente della Ferrari decidesse di accettare la proposta di Renzi, nonostante il rifiuto fatto a Mario Monti per entrare nel Governo Tecnico del 2011, sarà obbligato a lasciare gli uffici della Rossa, dove comanda dalla fine del 1991, con inevitabili ripercussioni sportive sul Cavallino Rampante e nella Formula 1. Le sue possibili dimissioni, che giungerebbero dopo quelle di Bernie Ecclestone ma per altri motivi, potrebbero portare la Ferrari a un peso sempre minore tra i Costruttori del Circus. Sono lontani i tempi di un Montezemolo presidente della Fota, quando il numero uno di Maranello aveva ipotizzato alcune modifiche nella gestione della Formula 1, radicali, tanto da proporre un passaggio di controllo dalla CVC direttamente ai Costruttori nella speranza di vedere i team maggiormente coinvolti nelle scelte da approvare.
Ma il Circus è soltanto il problema marginale di quelle che potrebbero essere le dimissioni di Luca di Montezemolo, perché il vero terremoto si scatenerebbe internamente alla Ferrari: chi prenderà il posto del bolognese? Le piste da scegliere sarebbero due: uno dei potenziali candidati potrebbe essere Amedeo Felisa, attuale Amministratore Delegato del Cavallino Rampante, che lavora a Maranello dal 1990, ossia quando assunse l’incarico di Direttore Tecnico, ma le strade sembrano portare direttamente a Lapo Elkann, vice dello stesso Montezemolo durante la presidenza FIAT e casella importante per mantenere vivo il rapporto tra Cavallino Rampante e famiglia Agnelli.