Con la vittoria ottenuta a Austin, domenica scorsa, Lewis Hamilton non solo ha gettato base solidi verso la vittoria del suo secondo titolo mondiale, dopo quello del 2008, ma è anche diventato il pilota britannico più vincente nella storia della Formula 1. Il pilota della Mercedes con la sua 32esima vittoria, ha superato nelle classifiche di tutti i tempi Nigel Mansell, mentre ha raggiunto il rivale spagnolo Fernando Alonso. Quella alla quale stiamo assistendo si è rivelata essere una stagione di vero dominio per la scuderia tedesca: col titolo Costruttori già vinto in Russia, e col Piloti, in ballo tra Hamilton e Rosberg, a Stoccarda hanno di che gioire. La rivalità che vede anteposti il tedesco e il britannico continua ad avere sempre più similitudini con quella che ha caratterizzato la coppia Senna-Prost negli anni trascorsi in McLaren. Proprio con la doppietta ottenuta ad Austin, la Mercedes è riuscita a eguagliare i numeri registrati dal duo composto dal brasiliano e dal transalpino nel 1988, alla loro prima stagione di convivenza a Woking.
Hamilton e Rosberg hanno ottenuto la decima doppietta stagionale con la Mercedes che si trova appena è anche a una vittoria dal record della McLaren nel 1988, di quindici vittorie. Il dominio è netto e, anche se inizialmente sembrava Rosberg quello destinato a dominare la stagione, Hamilton è riuscito a riprendere il gioco nelle sue mani. Il pilota anglo-caraibico in questo 2014, ha scalzato tutti i campioni britannici del passato: da Damon Hill, fermo a 22 vittorie, a Nigel Mansell, a quota 31. Se la Mercedes continuerà su questi livelli nella prossima stagione Hamilton potrebbe pensare non solo di mettere nel mirino Sebastian Vettel, fermo a 39 vittorie, ma anche il suo idolo, Ayrton Senna a quota 41. La Gran Bretagna è sicuramente la nazione più vincente nella storia della Formula 1 con ben 236 vittorie in un appuntamento iridato ma Hamilton non è il pilota britannico con la più alta percentuale di vincite visto che davanti al numero 44 troviamo Jim Clark (34.7%), Jackie Stewart (27.1%) e Stirling Moss (24.2%). Hamilton sa che però, nonostante i numeri siano dalla sua parte, non può permettersi di abbassare la pressione, soprattutto tenendo conto che ad Abu Dhabi i piloti otterranno il doppio dei punteggi di un Gran Premio normale. Tutto rimandato all’ultima gara per conoscere il nome del Campione del Mondo Piloti 2014.