Credits: Pirelli Press Area
Nessun rimpianto dunque in casa Alpine per tutti i DNF ottenuti nella prima stagione della nuova era, con lo stesso team che ha assicurato di aver già lavorato per mantenere le prestazioni più a lungo nella stagione 2023. Tutto ciò che è stato visto nel 2022 era una strategia per conoscere bene i limiti del proprio motore, anche se questo voleva dire ritirarsi.
Il direttore tecnico del team transalpino, sente di aver fatto la cosa giusta e ora ha una power unit potente, che permetterà di lottare con i tre top team: “Abbiamo fatto la cosa giusta. Non sono responsabile della power unit, ma delle specifiche del motore e lo vedo non solo nella sua architettura, ma anche nelle sue prestazioni. Alla fine abbiamo spinto le prestazioni e preso un rischio con l’affidabilità“, ciò quanto riferito al portarle Racing News 365.
Proseguendo, ha sostenuto: “Se avessi potuto tornare indietro nel tempo, avrei fatto lo stesso. Nell’era dell’omologazione era davvero importante avere prestazioni e una power unit competitiva. Nella mia mente, ora ne abbiamo una in grado di competere con la Mercedes, la Ferrari e Honda”.
Matt Harman afferma che non è stato un periodo facile per il reparto motori, ma è contento di come hanno gestito questa corsa al congelamento dello sviluppo. In Alpine sono consapevoli di aver perso tanti punti per i problemi legati all’affidabilità nel 2022 tuttavia, li hanno già compresi e non solo:
“Voglio ringraziare gli operai del reparto motori, è stato molto difficile. Abbiamo avuto problemi di affidabilità che ci sono costati punti nel mondiale, ma non la posizione finale. Non abbiamo fatto bene come vorremmo, ma abbiamo imparato molto e abbiamo piena fiducia per quest’anno, non ripeteremo i nostri problemi, analizzeremo bene l’affidabilità”.