Non ci sono cambiamenti significativi nella situazione clinica di Jules Bianchi. L’ex pilota della Marussia, protagonista di un temendo incidente nelle fasi conclusive del GP del Giappone dello scorso 5 ottobre, dopo un primo periodo trascorso nell’Ospedale di Yokkaichi, a novembre è stato trasferito prima presso l’Unità di terapia intensiva del Centro ospedaliero universitario di Nizza (CHU), e in seguito al centro di riabilitazione, come hanno confermato i genitori del 25enne, Philippe e Christine Bianchi, nella nota diramata poche ore fa: «Si giunge alla conclusione di un anno davvero difficile per la nostra famiglia e abbiamo così voluto cogliere l’occasione per fornire un ulteriore aggiornamento per quanto riguarda la situazione medica di Jules – hanno riportato i genitori dell’ex pilota della Marussia – Per noi portarlo a casa, in Francia, il mese scorso è stato già un grande passo, così da poter iniziare il processo di riabilitazione vicino alle persone care».
Jules, che attualmente si trova in Francia, ha iniziato quindi la terapia riabilitativa: «Nostro figlio ha ricevuto le migliori cure del Centre Hospitalier Universitaire de Nice, centro all’avanguardia per le esigenze attuali di Jules. Lo stato neurologico non è mutato, è incosciente, ma è in grado di respirare senza aiuto. Anche se non ci sono molti cambiamenti significativi da segnalare, siamo confortati nel vedere quanto riesca a combattere Jules. Questo ha permesso ai medici che si occupano di lui di iniziare la terapia riabilitativa prevista, fatta in modo scrupoloso – continua il comunicato – Questo continua a essere un momento molto difficile per la nostra famiglia, ma le persone che in tutto il mondo hanno mostrato interesse per quanto accaduto a nostro figlio ci ha aiutato molto. Vorremmo anche ringraziare i media per il rispetto mostrato nel corso di questi mesi e siamo loro molto grati. Continueremo a dare informazioni sullo stato di salute di Jules ogni volta che ci saranno cambiamenti significativi e ringraziamo inoltre tutto coloro che continuano a pregare per lui», hanno riportato i genitori dell’ex pilota della Marussia.