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La decisione di Fernando Alonso di prendere parte alla 500 Miglia di Indianapolis ha generato un vortice di commenti, da quelli più critici a quelli più a favore del pilota asturiano. Tra i più interessanti c’è quello di Oriol Serviá, 42 anni, spagnolo come Alonso che parteciperà per la nona volta alla Indy 500 e ha voluto analizzare la scelta dell’illustre connazionale bi campione di Formula 1.
“Erano 30 o 40 anni che non sentivamo una notizia così scioccante – ha commentato Serviá – Non tanto perché si tratta di Alonso, ma per il fatto che abbiamo un pilota di Formula 1 tuttora in attività che decide di sacrificare il GP di Monaco per venire a Indy. È una cosa sensazionale”.
“Però Fernando ha una determinazione immensa. Sapete tutti che situazione sta vivendo in Formula 1 e l’idea di competere in IndyCar con una macchina che gli offre delle possibilità gli dà una voglia incredibile. Alla 500 Miglia abbiamo tutti vetture simili con motori simili e, su 33 piloti che vi partecipano, almeno 20 hanno le credenziali per vincere la gara. Questo deve dare a Fernando una grandissima motivazione”.
Poi il pilota IndyCar entra sul tecnico, spiegando le prospettive di Alonso nella sua nuova avventura: “Fernando è inserito in un team molto competitivo, che l’anno scorso sbancò la Indy 500 con un debuttante (Alexander Rossi). Ha diversi compagni di squadra che lo aiuteranno nelle regolazioni della vettura, dunque sotto questo punto di vista non deve preoccuparsi troppo. Poi dispone del giusto tempo per prepararsi: ha effettuato un test da solo, così da imparare cosa significa guidare su un ovale, e più avanti dovrà confrontarsi nel traffico dove è tutto diverso. Solo lì capisci come si comporta la vettura in mezzo alle altre, perché subire le turbolenze della macchina davanti a 360 o 380 km/h non è proprio la stessa cosa della Formula 1“.
“Ammiro molto la decisione di Alonso, apprezzo il suo coraggio perché non avete neanche idea di quanto possa essere pericolosa la IndyCar. Io una volta a Los Angeles ho toccato i 414 km/h! Negli ovali viaggi a una velocità incredibile, ma non te ne accorgi perché andiamo tutti uguale. Certo, se perdi il controllo e vai addosso al muro, dopo sì che ti accorgi di quanto forte andavi… Bisogna stare attenti e soprattutto adottare la strategia giusta: Fernando è abituato alla Formula 1, dove la partenza è fondamentale per costruire le base per la vittoria. Alla Indy 500, invece, non conta nulla. Qui si decide tutto negli ultimi 20 giri, quello che è accaduto prima non ha tanta importanza”.