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Non è stato immune da problemi il primo test collettivo a cui ha preso parte Fernando Alonso in preparazione alla 500 Miglia di Indianapolis, prevista per il 28 di maggio. Alonso, al volante della Dallara Honda DW12, ha chiuso la giornata con il miglior tempo nel test per i rookie, andato in scena per primo, terminando poi 19esimo nella sessione successiva, quando sono scesi in pista anche i piloti più esperti con cui dovrà confrontarsi lo spagnolo. In quest’ultima sessione, Fernando ha compiuto il suo giro migliore alla media di 223.025 miglia orarie, ma ha potuto completare solo 20 giri per i problemi alla monoposto incontrati nel finale.
Un debutto di luci e ombre per lo spagnolo, che da un lato ha accumulato altri chilometri dimostrando di avere ancora tantissimo margine, ma dall’altro ha incontrato problemi tecnici che gli hanno impedito di mettersi alla prova in mezzo al traffico, aspetto nel quale gli manca ancora esperienza. Nello specifico, è stato un problema alla sospensione posteriore a fermare la Dallara Honda dello spagnolo nei minuti finali, come ha ammesso lo stesso Alonso nella conferenza post-prove.
“Non abbiamo completato esattamente il programma che ci eravamo prefissati” ha commentato il bi-campione di Formula 1. “Alla fine quel problema alla sospensione mi ha impedito di scendere in pista in mezzo al traffico, come avrei voluto fare. Però sono soddisfatto, la prima giornata di test collettivi è stata molto utile, perché ho potuto percepire i cambiamenti nel setup ogni volta che scendevo in pista“.
“Ovviamente mi manca ancora esperienza nella guida in mezzo al traffico, che è l’aspetto su cui ci focalizzeremo nei prossimi giorni. Ma oggi in alcuni giri ho potuto seguire qualche macchina ed è stato divertente, quindi non vedo l’ora di scoprire come sarà nei prossimi giorni”.
“Il feeling con la macchina è migliorato. Nello scorso test avevo detto di avere l’impressione che fosse la macchina a guidare me e non viceversa, ma stavolta ho avuto più feeling con la vettura, sto capendo meglio come gestire la situazione. Ero un po’ preoccupato per il vento, all’inizio, ma mentre guidavo non mi ha dato fastidio e il comportamento della macchina mi è piaciuto in tutte e quattro le curve“.
Adesso si guarda già avanti, agli imminenti progressi richiesti per arrivare al massimo della forma nella gara che si disputerà tra meno di due settimane. “La priorità è mettere a punto la macchina per la gara – ha detto Alonso – e imparare a gestire le varie situazioni in mezzo al traffico, come trovare i punti giusti per i sorpassi. La qualifica è certamente importante, ma lo è di più la preparazione per la gara”.
Alonso sarà certamente entusiasta del fatto che in IndyCar il motore Honda spadroneggia, al contrario di quanto avviene in Formula 1. Marco Andretti, anche lui alla guida di una Andretti motorizzata Honda, ha chiuso infatti in testa la sessione collettiva, precedendo Scott Dixon ed Ed Carpenter, il migliore tra le vetture con motore Chevrolet. Quarto ha chiuso Sebastien Bourdais, davanti a Ryan Hunter Reay e Graham Rahal: anche loro tre hanno il motore Honda. Seguono Will Power, Tony Kanaan, Mikhail Aleshin e Takuma Sato, in decima posizione. In tutto, nella top ten della giornata di ieri ci sono otto vetture motorizzate Honda. Di sicuro, ad Alonso mancherà l’esperienza ma il pacchetto a sua disposizione è davvero competitivo.