«Questa gara è stata l’epilogo di un weekend difficile esattamente quanto immaginavamo ancor prima di arrivare in Bahrain, un circuito particolarmente ostico per le nostre vetture – ha confessato Stefano Domenicali in conferenza stampa – Le caratteristiche tecniche di Sakhir hanno fatto emergere le lacune nella nostra prestazione e quello che dobbiamo fare è dimenticare questa gara e guardare avanti, perché mi dispiace vedere i nostri piloti lottare in tutte le situazioni e poi sul rettilineo non riuscire né ad attaccare né a difendersi». Ha aggiunto il manager italiano: «Ora davanti a noi c’è un test importante, dove mi aspetto di vedere un primo salto di qualità. La squadra deve rimanere a testa alta, anche se le cose finora non sono andate come dovevano, e continuare a lavorare per cambiare marcia in fretta».
Anche Pat Fry si è mostrato piuttosto arrendevole da quanto andato in scena sul tracciato di Sakhir. Eppure tutte le colpe non possono essere attribuite alle caratteristiche del circuito: «Oggi non potevamo chiedere di più alla nostra vettura e ai nostri piloti, perché qui è emerso come il nostro maggior limite sia nella velocità di punta. Questo ci ha costretti ad un gara in difesa e anche se nella sezione centrale del tracciato, quella con più curve, la F14 T si è dimostrata più competitiva, ciò non è bastato a Fernando e a Kimi per attaccare i nostri avversari – ha continuato l’inglese – A Maranello stiamo lavorando su soluzioni che possano garantire una migliore erogazione della potenza e una migliore guidabilità, ma anche sul fronte aerodinamico stiamo cercando di migliorare l’efficienza della vettura. I dati raccolti oggi in gara saranno di riferimento nell’ottica dell’importante programma di verifiche che abbiamo pianificato per il test che si terrà nei prossimi giorni proprio qui a Sakhir».