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Sabato 31 agosto 2024
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Domenica 01 settembre 2024
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Il Team Schumacher si confida: «Le rose, semplici, sincere e dal grande impatto emotivo» – INTERVISTA

Sono passati quasi dieci giorni dal tragico giorno che ha visto Michael Schumacher cadere rovinosamente dagli sci. Dieci giorni dall’ingresso all’Ospedale Universitario di Grenoble, dieci giorni in cui i suoi fans o i semplici appassionati sono caduti nel buio più completo al pensiero di un sette volte campione del mondo, in coma, su un letto d’ospedale. Un altro forse, ma non Schumacher, che per molti ha rappresentato uno degli eroi della Formula 1 moderna, una specie di superman dei giorni nostri. Abbiamo contattato Marco Buffon, gestore e amministratore del profilo Twitter @teamschumacher. Il nome non vi suona nuovo? Esattamente, non è solo una vostra impressione. Abbiamo voluto, abbiamo tenuto, a voler dare parecchio risalto a un gesto meraviglioso compiuto da un gruppo di amici, tifosissimi di Schumacher, che anche in questa occasione hanno desiderato esser vicino al proprio campione, sostenerlo, nella battaglia più dura, quella per la vita.

Marco e gli altri amici del gruppo, come la stessa Rita, in poche ore hanno organizzato una specie di raccolta fondi, utile all’acquisto del mazzo da 92 rose che è stato consegnato al pilota tedesco, a Grenoble. Tanti sono i tifosi che hanno preso parte all’iniziativa e, come ci ha spiegato Marco, c’è ancora una possibilità per chi volesse rendersi partecipe….

 

Che cosa avete provato quando avete sentito dell’incidente sugli sci? Quali sono stati i vostri sentimenti, emozioni al momento della notizia, e come state oggi, a distanza di quasi una settimana?
Ho saputo dell’incidente mentre ero al cinema e all’inizio non ho dato molto peso alla cosa, visto che le prime notizie erano abbastanza rassicuranti. Poi ho cominciato a seguire la vicenda in tempo reale aggiornandomi costantemente su Twitter che in questa circostanza ha dato il meglio e il peggio di sé. C’è stata una circolazione frenetica e caotica di presunte notizie in alcun modo ufficiali: tante erano le versioni diverse che circolavano e noi fans non sapevamo a cosa credere. Onestamente pensavo che alcune testate giornalistiche francesi cercassero il grande scoop per farsi pubblicità ma l’assenza di voci ufficiali e di smentite è diventata sempre più preoccupante.

Emorragia cerebrale, intervento chirurgico, coma. Erano ipotesi spaventose e il silenzio aumentava l’angoscia. Sono stati momenti terribili, colmi d’ansia. E poi mentre rientravo a casa il comunicato ufficiale. Le più terribili voci che circolavano in rete erano la realtà. Provavo ansia, angoscia, rabbia e soprattutto paura. Paura di non rivederlo più, di perdere un proprio caro, di perdere una parte integrante della propria vita, non solo un lontano, sfumato e mitizzato idolo d’infanzia. Rabbia perché Michael è una persona splendida che merita di passare tanto tempo divertendosi con la sua famiglia, con i suoi adorati figli; ha un grande cuore e ha fatto tantissimo per gli altri dimostrandosi generosissimo, e non parlo solo della beneficenza ma anche della sua disponibilità con i tifosi e delle emozioni che a tutti ha regalato. Non può andarsene così presto, e in questo modo, una persona così speciale. È stata una nottata agitata, non ho quasi chiuso occhio, pensando alla moglie e ai figli di Michael che in quello stesso istante fissavano i tristi corridoi dell’ospedale, con Schumi disteso nel letto, in coma. Non riuscivo a credere che stava succedendo, mi chiedevo quando mi sarei risvegliato da quel sogno così dannatamente reale.

Il giorno dopo è stato altrettanto traumatico, con una conferenza stampa drammatica che mi aveva reso estremamente pessimista. Le facce dicevano chiaramente che Michael era più in là che in qua. Oggi sono decisamente più sollevato ma la preoccupazione non può diminuire. In particolare mi sento vicino alla sua famiglia che sta passando momenti durissimi e che ha bisogno di rispetto e affetto.
Sarà una vicenda lunga e non è facile sopportarla: se non lo è per me, figurarsi – ribadisco – per la sua famiglia. Approfitto per sottolineare che mi riempie di tristezza e indignazione vedere Corinna mentre cerca di entrare all’ospedale: devono lasciarla in pace, è già abbastanza dura senza la stress di questi ignobili pseudo-giornalisti e pseudo-fotografi.

 
Nonostante i medici non si siano ancora sbilanciati, quali sono le vostre sensazioni sul futuro?
La situazione, come sapete, resta critica ma sono ottimista. Michael è un guerriero e non mollerà mai: tornerà a sorridere e a godersi la vita con la sua famiglia. Quando avrà finalmente superato il pericolo di vita, ci chiederemo se tornerà quello di prima. Sono convinto di sì perché ha una forza fisica e mentale impressionante che gli permetterà di recuperare. Forse servirà del tempo ma non c’è nessuna fretta e sicuramente potrà contare su tutto l’appoggio di cui avrà bisogno: ha una famiglia fantastica che per lui è la ragione principale di vita, non lascerà Corinna e i suoi figli e farà di tutto per essere, con loro e per loro, quello di prima.
Non mi chiedo se tornerà a guidare un kart, non è questo ciò che mi interessa: mi chiedo se potrà vivere normalmente la sua vita con la sua famiglia, il resto è del tutto secondario. Tuttavia dato che «life is about passions», auguro a Michael di poter vivere ancora e a lungo le sue passioni e sono fiducioso sul fatto che quest’augurio possa concretizzarsi.

Marco in una recente foto proprio con Michael Schumacher

 

Quando e a chi è venuta l’idea delle rose e perché avete scelto questo particolare fiore? Avete ricevuto una risposta da Sabine o dalla famiglia Schumacher?
L’idea delle rose è venuta proprio a me, non ricordo esattamente quando. La sera stessa dell’incidente avevo sentito il dovere di organizzare qualcosa per far sentire la vicinanza dei tifosi alla famiglia Schumacher e in un certo senso a Michael stesso, nella speranza che dei gesti d’affetto uniti alle preghiere e ai pensieri positivi potessero aiutare. Michael ci ha dato tanto, in questo momento abbiamo il dovere di restituirgli qualcosa, per quanto possibile.
Abbiamo scelto di mandare delle rose perché ci sembrava un gesto semplice, sincero e dal grande impatto emotivo e simbolico. Nessun altro fiore avrebbe avuto lo stesso valore.
Come giustamente riportato dal vostro sito e da altri, abbiamo inviato 91 rose rosse che simboleggiano le sue vittorie in pista e 1 rosa bianca che simboleggia la speranza per la vittoria della sua gara della vita, la più importante di tutte.
Inoltre abbiamo aggiunto un biglietto con un messaggio che avete già avuto modo di leggere e una foto che speriamo sia di buon auspicio per la vittoria 92, tratta dall’indimenticabile novantunesima vittoria, a Shanghai, nel 2006.

Ma non è la prima volta che mi occupo di iniziative del genere, assieme ad altri ragazzi del gruppo. Nel 2012 noi Team Schumacher abbiamo raccolto 301 messaggi in occasione del 301° GP della carriera di MSC, quello di Monza. Ho consegnato a Michael il libro ed è senza dubbio un bellissimo ricordo, anche perché ho conosciuto tantissimi fans e mi sono reso veramente conto di quanto Michael è importante per un gran numero di persone. È difficile da spiegare, ma penso che tutti noi quel giovedì di settembre abbiamo capito di far parte di una famiglia.

Lancio proprio in quest’occasione un’idea: quando avrà vinto la gara, potremmo mandargli o consegnargli di persona, nel caso sia possibile, una sola rosa rossa per testimoniare il fatto che quella rosa bianca della speranza è diventata anch’essa rossa.
Infine, senza entrare nel dettaglio, possiamo confermare che abbiamo ricevuto una risposta da una persona vicina a Schumacher: le rose sono state ricevute dalla famiglia e ci ringraziano molto.

Il mazzo di rose arrivato a Schumacher. «Un gesto semplice, sincero e dal grande impatto emotivo e simbolico»

 

Nel caso ci fosse qualche appassionato che volesse contribuire al pagamento delle rose, chi deve contattare e come deve muoversi?
Grazie alla straordinaria e spontanea partecipazione di moltissimi tifosi, abbiamo già terminato la raccolta delle quote relative alle 92 rose: abbiamo ricevuto quasi l’intera cifra spesa e siamo molto grati a tutti del supporto. Abbiamo deciso di invitare chi ancora desiderava in qualche modo contribuire a fare un piccolo ma significativo gesto a favore dell’istituto del dottor Saillan.

Concludo sottolineando che abbiamo svolto la raccolta fondi nella massima trasparenza e ringrazio tutti quelli che hanno partecipato: abbiamo realizzato il tutto in soltanto due giorni e ciò è possibile solo attraverso un grandissimo lavoro di squadra, seguendo l’esempio di Michael. Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere una grande famiglia e in questo momento difficile anche per noi è molto bello sapere che possiamo condividere la nostra sofferenza con molti altri tifosi che stanno vivendo la stessa situazione. Inoltre è stato per noi particolarmente importante poter far sentire alla famiglia Schumacher la nostra più sincera e calorosa vicinanza.

Published by
Eleonora Ottonello