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Chi è il miglior pilota di sempre? Domanda che si ripropone, ciclicamente, ogni anno, sui social, nei bar, tra amici. Ovunque, spesso con toni accesi.
Quesito attuale più che mai, ora che Lewis Hamilton di mondiali ne ha vinti sei e ne ha solo uno in meno di Michael Schumacher.
Lo diciamo subito: la risposta, a parer nostro, non esiste. A meno che non ci si voglia far accecare dal tifo personale o da considerazioni solo parziali, figlie del presente ma senza tener conto di quello che è accaduto in passato.
Lewis supererà, con tutta probabilità, ogni record del Kaiser: ha attraversato cambi regolamentari, sconfitto avversari nuovi e vecchi, vinto un GP in ogni stagione che ha corso, diventando il simbolo moderno di questo sport. Se non fosse capitato in Mercedes avrebbe vinto molto meno? Può darsi, ma i vincenti sono anche fortunati e sanno prendere la giusta decisione quando serve. Altrimenti sarebbero tutti buoni.
Michael ha corso in un’era diversa: meno aiuti, meno controlli sulle vetture, più “manico”, protagonista del periodo dorato Ferrari, in cui le altre scuderie restavano a guardare. Contesti parecchio diversi, insomma, che rendono insostenibile il paragone.
Lo stesso potremmo dire citando Ayrton Senna: uno che ha battuto Prost, Lauda, Piquet, vincendo anche con vetture inferiori.
Potremmo elencarne ancora tanti, senza arrivare a una conclusione degna di esser definita tale.
Insomma, ogni pilota è figlio del suo tempo. Come noi appassionati, del resto, tranne pochi privilegiati che hanno avuto la fortuna di osservare le varie ere del Circus.
Paragonare contesti diversi è praticamente impossibile. Conviene, probabilmente, gustarsi quel che si vive, non dimenticando quel che è stato, senza badare ai meri numeri.
A ognuno il proprio idolo, senza per forza doverli mettere in ordine di grandezza.