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Primo piano

Danke Nico: i 10 highlights della carriera di ‘Hulk’

Tanti ‘e se…’ accompagnano la carriera di Hulkenberg, mai in grado di centrare un podio nella massima formula

Centosettantanove partenze e la casella dei podi impietosamente vuota: record (negativo) assoluto nella storia della Formula 1, suo da Singapore 2017. Se ci si ferma ai freddi numeri, la carriera di Nico Hulkenberg ha ben poco di speciale. Eppure, il pilota tedesco ha sempre goduto di ottimo rispetto tra i colleghi e i media, tanto che in molti hanno gridato allo scandalo di fronte al suo forzato addio al Circus alla fine di quest’anno. Pilota titolare per tutto questo decennio, con l’eccezione del 2011 (quando era ‘in panchina’ per la Force India), Hulkenberg ha in realtà spesso dimostrato doti velocistiche eccellenti, che andiamo a mettere in risalto estrapolando dieci highlights della sua carriera.

MALESIA 2010

I primi punti in carriera di Nico, all’epoca 22enne, arrivano nella torrida Malesia. In forza alla Williams, il rookie ‘Hulk’ (come viene soprannominato) non ha grande fortuna in Bahrain e Australia, dove perde la chance di raggranellare qualche punto. Gli va meglio in Malesia: alla sua terza gara di Formula 1, Nico mantiene saldamente l’undicesima piazza, finché il cedimento del motore sulla Ferrari F10 di Alonso non gli regala in extremis il primo ingresso in top 10 della carriera.

UNGHERIA 2010

La stagione di Nico prosegue senza particolari colpi di scena, finché il toboga ungherese non gli riserva un weekend memorabile. In qualifica, il tedesco batte il compagno Barrichello per la terza volta in stagione, assicurandosi la Q3. In gara risale fino al sesto posto, dietro solo alle imprendibili Red Bull, alle due Ferrari e a una Renault. È il suo miglior risultato (per ora) in un GP iridato, con una Williams che non è certo una vettura da fare invidia.

BRASILE 2010

È a Interlagos, però, che si consuma il ‘magic moment’ della stagione d’esordio di Hulkenberg. Su asfalto viscido, il tedesco centra una pole che ha del sensazionale, non solo perché riporta la Williams a cullarsi nei fasti di un tempo, seppur solo per un pomeriggio, ma anche perché mette in riga le imprendibili Ferrari, Red Bull e McLaren con una vettura nettamente inferiore. I limiti della FW32, non a caso, emergono il giorno dopo, su pista asciutta, quando Nico cede subito la leadership, fino a scivolare all’ottavo posto, posizione con cui chiuderà la corsa.

BELGIO 2012

Dopo una stagione in panchina, Nico torna sulla griglia al volante della Force India. La stagione parte bene, con un 5° posto a Valencia come miglior risultato. Alla ripresa del campionato, dopo la pausa estiva, Hulk va ancora oltre, piazzandosi 4° sull’ostico tracciato delle Ardenne. È vero che, nell’economia della corsa, la carambola innescata da Grosjean e che elimina Alonso, Hamilton e Kobayashi, lo aiuta. Ma la veemenza con cui tiene dietro la Ferrari di Massa e la Red Bull di Webber, piazzatisi dietro di lui, è degna di nota.

BRASILE 2012

Indubbiamente la corsa migliore di Nico, ma anche quella più ricca di rimpianti. Il tedesco conduce la prima parte di gara alle calcagna del leader Hamilton, su un asfalto viscido che ricorda le condizioni in cui siglò la pole due anni prima. Fino al giro 54, tutto sotto controllo, poi… il patatrac. Nel tentativo di sorprendere Hamilton in curva 1, Hulkenberg sbaglia le misure, elimina l’avversario dalla corsa e compromette le sue chance di andare a podio. La Race Direction gli attribuisce un drive through e Hulk conclude al 4° posto. Proprio quel piazzamento oltre il quale non è mai andato.

MONZA 2013

Siamo ai primi di settembre, la stagione volge quasi al termine e la Ferrari sta cercando un sostituto per Massa. Hulk si è accasato alla Sauber, che è spinta dai propulsori di Maranello. Il nome di Nico viene più volte accostato alla Rossa e, proprio nel weekend monzese, si scopre che un motivo c’è. Hulkenberg piazza la qualifica migliore della carriera, rifilando 14 posizioni al compagno di team (il rookie Gutierrez). In gara Nico è preda facile delle Ferrari, ma la quinta piazza non gliela toglie nessuno. La storia dirà che quella prestazione monstre non basta: sarà Kimi Raikkonen, infatti, a vincere il braccio di ferro con Nico per sostituire Massa.

COREA 2013

È ancora Nico l’outsider che si frappone tra i big. Stavolta a farne le spese sono Hamilton e Alonso, intrappolati dietro alla Sauber del tedesco. La C32 non è certo un portento in curva, ma in rettilineo dice la sua. Hulk sfrutta le (modeste) doti della vettura per conservare la quarta piazza con astuzia, tanto che Hamilton dietro di lui s’innervosisce e chiede suggerimenti al box per sorprendere il rivale. Ma non ci riuscirà: il 4° posto va infatti a Nico, outsider di lusso.

BAHRAIN 2014

L’avvento dei motori turbo-ibridi scombina i valori in campo e la Force India, dove Nico è tornato dopo l’anno in Sauber, non si fa cogliere impreparata. Merito dei propulsori Mercedes (che spingono le vetture del team di Vijay Mallya), davvero ineguagliabili in questo primo scampolo di era ibrida. Dopo un quinto e un sesto posto nelle gare inaugurali, in Bahrain Nico si qualifica solo 11°. Non sembra la sua giornata, eppure in gara, sfruttando i colpi di scena, risale fino a contendersi il podio con Perez. Ma la fortuna sorride al messicano, perché un problema idraulico impedisce a Nico di giocarsi le sue carte. Alla fine è di nuovo 5°.

MONACO 2016

Un risultato da amaro in bocca, come in Brasile quattro anni prima. La pioggia mischia le carte e Nico, ancora al volante della Force India, agguanta momentaneamente la quarta piazza, strappandola a Vettel. La gara sembra mettersi bene, ma un pasticcio del box, che gli riserva la strategia peggiore, lo fa piombare indietro. Il sorpasso con cui strappa a Rosberg il sesto posto è solo una magra consolazione.

ABU DHABI 2017

Spesso accusato di crollare sotto pressione, Hulk dimostra l’esatto contrario nell’atto finale della stagione 2017. Per la Renault è cruciale un arrivo in top 6 nel campionato Costruttori, davanti alla Toro Rosso, ed è tutto l’anno che la maggior quantità di punti la porta Nico. A fine stagione, la casa francese silura Palmer e l’arrivo di Sainz sembra dare manforte al team, ma lo spagnolo, all’ultima gara, è costretto al ritiro. La responsabilità delle sorti della Renault è tutta su Hulkenberg, che mantiene agevolmente la sesta piazza, sufficiente per consegnare al team il medesimo risultato tra i Costruttori.

GERMANIA 2018

Ancora condizioni insidiose, ancora asfalto viscido, il terreno preferito di Nico, che infatti conquista un gran quinto posto. Davanti a lui, solo le due Mercedes, la Ferrari di Raikkonen e la Red Bull di Verstappen. Ancora una volta, è Nico il “Best of the rest”, come amano dire gli inglesi in riferimento a chi la spunta nella bolgia del midfield. Dodici mesi dopo, in una Hockenheim flagellata dalla pioggia, però, il tedesco commetterà un errore. Forse proprio quello che convincerà Renault a scartarlo per puntare sul giovane Ocon nel 2020.

 

Published by
Luca De Franceschi