Credits: Red Bull Racing
Se siamo alla vigilia di una rivoluzione tecnica questa non riguarderà il motore, comparto per il quale l’ultimo drastico cambiamento riguarda il 2014, con l’introduzione del concetto di power unit. Il prossimo anno segnato sul calendario è il 2026, quando gli attuali propulsori dovrebbero subire importanti modifiche, per venire ulteriormente incontro all’ambiente. Proprio a riguardo del 2026 si è espresso Christian Horner.
Il team principal Red Bull è parso perplesso su alcuni aspetti del regolamento futuro. Horner ha puntato il dito contro l’affidamento al budget cap delle ore di test per il nuovo motore. Durante una recente conferenza stampa Horner ha evidenziato come “Ci sono alcune questioni aperte che devono essere risolte”, un aspetto già sottolineato dal direttore sportivo Ferrari Laurent Meckies.
“Uno degli aspetti che più mi preoccupa è la rimozione delle restrizioni sulle ore di test per il nuovo motore nel 2026. Penso che sarebbe un grosso errore; fare affidamento esclusivamente sul budget cap sarebbe una pressione troppo elevata su quell’elemento del regolamenti.”
“È qualcosa che faceva parte del regolamento, è stato rimosso ma andrebbe subito reinserito. Penso che il resto dei regole stia facendo buoni progressi anche se inevitabilmente ci sono sempre alcuni elementi che devono essere riordinati”. Horner conclude con un augurio: “C’è stata una discussione costruttiva con la FIA e si spera che le questioni rimanenti, ora si tratta solo di piccoli aspetti, possano essere affrontate prima della riunione del Consiglio Mondiale di dicembre.”
Si prospetta dunque nel breve periodo un nuovo meeting che vedrà i team impegnati nel trovare una quadra per un nuovo regolamento che cambierà sostanzialmente l’impatto ambientale della categoria regina del motorsport a quattro ruote. Intanto il Mondiale prosegue e Red Bull è pienamente focalizzata sulla lotta al titolo 2021.