Credits: Red Bull, Press Area
Sebbene manchi sempre meno all’inizio del Mondiale 2022 il finale della passata stagione continua ad agitare gli animi degli addetti ai lavori. L’ultimo a parlare, in ordine cronologico, è stato Christian Horner, team principal della Red Bull. Il boss di Milton Keynes è arrivato addirittura a paragonare il trattamento riservato dalla Mercedes nei confronti di Michael Masi al bullismo. Parole molto dure, destinate ad infuocare il clima che ci porterà al battesimo del prossimo campionato.
“E’ stato giusto cacciare Masi sulla base della pressioni fatta ai suoi danni dalla Mercedes? Io lo considero scorretto. Ha fatto degli errori anche contro di noi ed è stato frustrante, ma bisogna guardare al ruolo che occupava e agli strumenti che aveva a disposizione. Non si può dare semplicemente la colpa ad un solo uomo, non è giusto. Sui social media è stato addirittura minacciato di morte: queste sono cose che non possono assolutamente essere tollerate, e non hanno nulla a che vedere il nostro sport”.
“Ho preso le parti di Michael perché l’ho visto solo. Tutto il Circus lo aveva abbandonato e non aveva nessun sostegno. Chi è vittima di una campagna passivo-aggressiva, chi è vittima di bullismo, avrà sempre le mie difese”, ha concluso Christian Horner in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della BBC.
Le azioni di Masi hanno comunque avuto delle conseguenze sul piano istituzionale della F1, che lo ha allontanato dal ruolo di direttore di gara, mettendo al suo posto la coppia composta da Eduardo Freitas e Niels Wittich. Nei prossimi giorni verrà inoltre pubblicato il risultato dell’indagine aperta dalla FIA sul finale di Abu Dhabi. Un rapporto che Lewis Hamilton ha chiesto esplicitamente di rendere pubblico.