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Dichiarazioni

Horner: “Avevamo pensato anche al lockdown”

A poche ore dall’annullamento del Gran Premio d’Australia, il team principal della Red Bull ha rilasciato delle dichiarazioni che lasciano ancora qualche dubbio su come sia stata gestita l’organizzazione del weekend

Dopo che, nella giornata di giovedì, uno dei membri della McLaren era risultato positivo al coronavirus, il team di Woking aveva deciso di ritirarsi dal weekend di apertura del mondiale. Una scelta che ha iniziato a gettare qualche ombra sull’effettivo svolgimento del Gran Premio, la cui gestione ha iniziato a scricchiolare. Lo stesso Horner, a capo di un team che fino all’ultimo era disposto a correre almeno il venerdì, ha ammesso che la Federazione aveva considerato l’opzione del lockdown. Cosa significa? Che la gara si sarebbe potuta disputare a porte chiuse.

La scuderia austriaca e il suo team principal si erano subito resi disponibili per scendere in pista almeno durante le prive prove libere, con l’idea di monitorare la situazione. Se nel corso della giornata fossero emersi nuovi casi di COVID-19, allora il weekend sarebbe saltato. Una notizia che fa emergere qualche perplessità, se non altro alla luce di come poi effettivamente sono state gestite le cose da parte della FIA.

DISCUSSIONI SU DISCUSSIONI

Eravamo intenzionati a controllare la situazione. L’autorità sanitaria locale stava dando il via libera per l’evento, così come stava facendo la FIA. La maggior parte dei team era disposta a correre e a fare più giri il venerdì, in caso il focolaio si fosse diffuso. Ovviamente abbiamo discusso dei diversi scenari. Si è anche pensato di bloccare il paddock per prendere ulteriori precauzioni”.

Come Horner ha dichiarato a Motorsport, sembra che scuderie e Federazione avessero valutato l’idea di rafforzare le misure di protezione, chiudendo le porte ai fan almeno in alcuni punti del circuito e dell’evento. I team principal dei vari team si erano riuniti appositamente al Crown Hotel di Melbourne, sotto la guida di Brawn, in modo da discutere il da farsi.

Dopo un primo scrutinio, Haas e Williams avrebbero deciso di astenersi e, di conseguenza, il conteggio sarebbe risultato diviso a metà. Mercedes, Red Bull, Alpha Tauri e Racing Point si erano dette fin da subito favorevoli alla continuazione del weekend. Successivamente, però,    , portando di fatto all’annullamento del Gran Premio.

L’INVERSIONE DI MARCIA DI HORNER

Alla luce dei fatti, Horner ha poi ammesso di essersi sentito d’accordo con la decisione presa dalla FIA. Del resto, i contagi erano aumentati anche a Melbourne e procedere con la messa in scena del weekend di gara sarebbe stato particolarmente rischioso, sia per gli addetti ai lavori che per i tanti appassionati presenti in pista.

È ovviamente frustrante. La situazione a livello globale sta cambiando di ora in ora e di giorno in giorno. Quando siamo arrivati in Australia l’intenzione era quella di gareggiare, ma purtroppo dopo il test positivo di una persona all’interno del paddock, è stata presa la decisione di annullare tutto. In definitiva, la sicurezza e il benessere del personale, dei fan e del paddock sono estremamente importanti”.

Published by
Anna Vialetto