Credits: Pirelli Press Area
Alla vigilia del Gran Premio d’Austria, prima gara dell’anno, ci si aspettava un Lewis Hamilton carichissimo pronto a far un sol boccone degli avversari, demolendo Bottas, a bordo di una Mercedes resa ancor più cattiva dalla nuova livrea. Le prime prove libere hanno confermato queste impressioni. Lewis è andato subito velocissimo, seppur a Spielberg non abbia mai volato.
E invece, le aspettative sono state tradite. Quando il cronometro ha inizato a fare sul serio è venuto fuori Valtteri Bottas. Davanti in Q2, il finlandese si è poi confermato in Q3 tirando fuori il giro buono già al primo tentativo, come spesso faceva l’anno scorso, e conquistando la pole. Ma l’inglese non solo è stato battuto dal compagno, quello ci può stare, ma ha compiuto un’ingenuità colossale, non rallentando in regime di doppia bandiera gialla.
Lì sono scattate tre posizioni di penalità che su una pista come il Red Bull Ring, dove sorpassare è possibile, non pesano troppo. Di certo però passare i primi giri dietro a Norris ed Albon non ha aiutato. L’inglese in quei frangenti ha perso secondi importanti per dare la caccia a Bottas. In suo soccorso sono arrivate tre safety car, che hanno compattato il gruppo.
Ma di nuovo, Hamilton ha peccato di ingenuità, allargando leggermente la traiettoria quel tanto che è bastato a girare Albon e a prendere una penalità, che poi lo ha declassato dal secondo al quarto posto. Che sia chiaro, provare a mettere uno come Lewis Hamilton sotto processo dopo appena una gara ha del ridicolo. Tuttavia però, appare strano che un pilota fenomenale che nelle ultime tre stagioni si sarà concesso al massimo due/tre sbavature, spesso a mondiale già conquistato, in un solo weekend commetta due errori(ni) cosi.
Ma in un campionato più corto come questo ogni punto vale oro, dunque semmai Hamilton fosse un po’ sottotono, che ne approfitti Bottas o chi per lui, perché momenti del genere con uno come Lewis non capitano mai…o quasi!