© Scuderia Ferrari Press Area
Solo un anno fa Lewis Hamilton aveva scosso il mondo della Formula 1 con l’annuncio del suo clamoroso passaggio in Ferrari. Una voce che da anni circolava nel paddock e che si è concretizzata soltanto la scorsa stagione. Il sette volte campione del mondo ha così coronato il sogno di guidare la monoposto più ambita, ma ben presto si è scontrato con la realtà: la SF-25 si è dimostrata fin da subito lontana dall’essere la vettura in grado di lottare per il titolo iridato.
Secondo l’ex compagno di squadra in Mercedes, Nico Rosberg, non sarebbe stato solo l’amore per la Rossa a spingere Lewis verso la Scuderia italiana. Dietro la scelta del pilota britannico, infatti, ci sarebbero anche motivazioni legate agli obblighi contrattuali tra team e sponsor.
“Oggi le squadre hanno così tanti sponsor che investono cifre enormi, e il solo modo per restituire loro qualcosa è, ovviamente, garantire lo spazio per i loghi – che però è limitato. Per questo vogliono avere a disposizione i piloti. Vogliono che i loro clienti possano incontrare George Russell, e così i piloti vengono utilizzati tantissimo“, ha spiegato il campione del mondo 2016.
“Non posso dire che sia doloroso” – ha aggiunto – “Perché poi chi ci ascolta penserebbe subito: ‘Ma smettila, guadagni così tanti soldi, tutto quello che devi fare è andare a un evento per gli sponsor, stringere qualche mano, farti fare delle foto, e tu dici che è doloroso?’. Eppure posso assicurare che per noi piloti lo è davvero!”
Con il passare degli anni gli eventi promozionali sono aumentati a dismisura, tanto che i piloti, per contratto, devono partecipare a numerose iniziative. “Si può arrivare fino a 60 giorni all’anno, su 365. E sono tantissimi. E alcuni di quei 60 giorni sono divisi in mezze giornate. Quindi, in realtà possono diventare anche 80. È tanto, soprattutto quando tutto quello che vorremmo fare è andare al Nordschleife e correre con le GT3“.
Secondo Rosberg, questo aspetto spiegherebbe anche la ragione del passaggio di Hamilton al Cavallino: “Questo è stato uno dei motivi del trasferimento di Lewis a Maranello: perché Ferrari non utilizza così tanto i suoi piloti per gli sponsor. Hanno un marchio così forte che non devono offrire ai loro sponsor molto tempo con i piloti“.
Lo scorso fine settimana a Monza è stato positivo per il pilota della Ferrari. The Hammer ha chiuso il GP d’Italia in sesta posizione, due piazze dietro al compagno di squadra Leclerc. Un risultato rilevante, soprattutto considerando che era partito dalla decima casella, a causa della penalità di cinque posizioni rimediata nel precedente GP d’Olanda.
“È stato bello vedere Lewis disputare un weekend davvero solido, sentirsi a suo agio in macchina, essere veloce a tratti e mostrare sprazzi della sua brillantezza” – ha commentato Nico – “Penso che sia stato un weekend importante per lui […] Solo per il fatto che si sia avvicinato a Charles, tutti noi diciamo: ‘Questo è stato un grande weekend’, considerando tutti gli errori commessi e i problemi avuti nel passo gara […] Speriamo che riesca a proseguire su questa strada. Sarebbe importante per lui“, ha concluso.