Credits: Red Bull Racing
Soli 61 millesimi dividono Max Verstappen e Valtteri Bottas nella FP1 del GP di Ungheria. L’olandese ha stampato un 1:17.555, miglior tempo di questo primo turno. Segue da vicino la Mercedes di Bottas, autore di un ottimo giro che lo ha portato davanti al compagno di team Lewis Hamilton, terzo. Tutti i primi tre piloti hanno montato gomma soft.
Fuori dal trio di testa una buona Ferrari, almeno con Carlos Sainz che ha segnato il quarto tempo, in 1:18.115, a mezzo secondo dalla miglior prestazione. Segue da vicino l’AlphaTauri di Pierre Gasly, quinto, più staccata l’Alpine del neo quarantenne Fernando Alonso in sesta posizione. Scendiamo in settima posizione per trovare la Ferrari di Charles Leclerc, lontano due decimi dal proprio compagno di team.
Solo ottava la Red Bull di Sergio Perez, davanti alla prima McLaren con Lando Norris, spesso nascosta nelle sessioni di libere; chiude la top ten l’Aston Martin di Lance Stroll. La sessione è stata segnata dal crash di Yuki Tsunoda (dodicesimo al termine del turno) che ha causato l’esposizione di una bandiera rossa. La vettura del giapponese ha riportato danni al posteriore e i meccanici AlphaTauri dovranno lavorare duramente per rimettere in pista il proprio pilota nel pomeriggio.
Dopo la prima sessione possiamo trarre un primo bilancio anche del ritmo di gara. Mercedes riferimento sia con mescola dura che con gomma più soffice, ma la Red Bull non ha girato con alti carichi di carburante. Buon passo per Ferrari, non ai livelli Mercedes ma superiore ai diretti rivali. Dati più rilevanti li avremo nel pomeriggio.
Scorrendo i piloti fuori dai dieci troviamo Esteban Ocon in undicesima posizione, davanti a Tsunoda e Sebastian Vettel. Lontano, quattordicesimo, Daniel Ricciardo, seguito dalle due Williams di George Russell e Nicholas Latifi. Mick Schumacher è diciassettesimo a precedere Robert Kubica, questa mattina in sostituzione di Kimi Raikkonen. Ultime due posizione occupateda Nikita Mazepin e Antonio Giovinazzi, rallentato da un problema a un sensore.