Credits: Renault F1 Team, Twitter
A portare a casa il bottino grosso è nuovamente Daniel Ricciardo, resosi autore di una partenza spettacolare nell’ultima frazione di gara – durata appena 11 giri – in cui ha installato per la prima tornata la sua Renault a sandwich tra le Mercedes. L’australiano è stato poi costretto a fare l’andatura del gambero, perdendo la posizione sia su Bottas che su Albon, ma ha amministrato agevolmente il vantaggio su Racing Point e McLaren. Una gara di sostanza quella della Renault, che pur partendo ai margini della top 10 ha accarezzato il sogno di risalire sul podio a 9 anni dall’ultima apparizione, datata aprile 2011. In quell’occasione, quando il team si chiamava Lotus Renault, fu Nick Heidfeld a fregiarsi del terzo gradino al GP della Malesia.
Ma non sarebbe stato un risultato degno di nota solo per la casa transalpina. Anche Ricciardo è a caccia di un podio che dal suo ruolino personale manca dall’ormai lontano GP di Monaco del 2018, quando vinse al volante della Red Bull. La scommessa Renault, per ora, non è ancora vinta, ma in molti prevedono almeno un podio per la casa della Losanga entro la fine dell’anno. “Una gran gara, pazza e caotica – ha commentato il pilota australiano – Ci sono stati diversi incidenti e sono sollevato che, alla fine, ciascuno se la sia cavata. Sono un po’ combattuto sul risultato finale, perché da un lato conferma la nostra crescita, ma dall’altro duole arrivare così vicini al podio e perderlo”.
Nel finale, le speranze Renault si sono ravvivate grazie al passo gara dell’australiano con gomme soft usate. Ma il gap da Albon è risultato incolmabile, specie considerando i pochi giri a disposizione per ricucire i 2″ di divario. “Verso la fine abbiamo incrementato la performance, avvicinandoci ad Alex. Con gomme usurate il nostro ritmo era davvero buono. Anche le partenze rappresentano un aspetto positivo: ho guadagnato posizioni al primo start e anche nell’ultimo, dove ho passato Bottas sullo slancio verso la San Donato. Peccato che poi il suo ritmo e quello di Albon fossero leggermente superiori al mio” ha concluso Daniel.