Ci si appresta a correre sul circuito cittadino di Singapore, una delle tappe più affascinanti della F1. Come d’abitudine, il giovedi che apre il weekend è dedicato all’incontro tra i piloti e la stampa. Il primo tema che Fernando Alonso ha dovuto affrontare è stato quello del divieto di molte comunicazioni audio fra muretto e pilota a partire da questo fine settimana. «Sinceramente non credo farà una grande differenza. Non penso avrà un impatto particolare sulla gara vera e propria ma anche nell’approccio al lavoro del weekend. Ad ogni modo, in Ferrari non abbiamo mai utilizzato la radio per comunicazioni legate alle prestazioni in pista. La usiamo per mantenere sotto controllo le temperature o per parlare del traffico e della strategia. Non posso dire se il divieto potrebbe incidere diversamente sulle abitudini di altri team. Come ogni cambiamento, anche questo ha generato molta attenzione da parte dei media: è successo anche con la questione relativa al FRIC ma in quel caso abbiamo visto che alla fin fine l’impatto sulle prestazioni in gara non è stato nulla di speciale. Penso che con la nuova regola sulla radio accadrà qualcosa di simile. È come se ci fosse un allenatore di calcio o basket che non può parlare ai propri giocatori. Alla fin fine, però, è l’atleta che calcia o lancia la palla. Il nostro stile non cambierà, non è che non sapremo più come affrontare un circuito».
Quanto alle possibilità della sua Ferrari sulle strade cittadine di Singapore, Alonso è pessimista. «Qui ho fatto cinque podi in sei gare, ho vinto due volte, però quest’anno abbiamo un potenziale più limitato e siamo completamente orientati alla stagione 2015. In ogni caso lotteremo al massimo».Diversi fattori legati alle caratteristiche di Marina Bay, fanno sì che il consumo di carburante possa giocare un ruolo importante nella gara di domenica. Alonso tuttavia non pensa che questo aspetto possa costituire un vero problema: «È vero che con il carburante saremo al limite qui, e che dovremo risparmiarne un po’ più del solito, ma dovremmo essere in grado di gestire la situazione, anche perché il disegno del tracciato si presta meglio di altri al risparmio di carburante, perché sorpassare è più difficile e difendersi da eventuali attacchi è quindi più semplice».
Lo spagnolo del Cavallino, poi, è andato giù duro sulle tante voci che lo circondano: «Ogni giovedì devo smentire le voci che vengono dall’Italia, è una cosa rara questa, però non ho niente da dire. Se devo dire qualcosa lo farò tra qualche settimana e a qualcuno non piacerà. Non va bene affatto; è triste quando queste voci si generano in Italia. È un peccato, perché non aiuta la Ferrari che è invece la ragione per la quale tutti noi siamo qui. Ho fatto squadra, lavorando fianco a fianco con il team, mi impegno a mantenere un buon ambiente, andando a cenare con i ragazzi, giocando a basket e cercando di stare continuamente vicino a tutto la squadra per creare un gruppo, e poi dall’Italia arrivano tutte queste voci…Ma un giorno dovrò parlare anch’io!».
Infine, si è arrivati a parlare della grande notizia che ha caratterizzato la Ferrari dopo il Gran Premio di Monza, ovvero l’annuncio delle dimissioni del Presidente, Luca di Montezemolo, seguito a quelli di Marmorini e Domenicali, e il prossimo insediamento alla presidenza di Sergio Marchionne: «Non sono né più lontano né più vicino alla Ferrari. Non è cambiato nulla. Montezemolo è stato un uomo di grande successo. È stato il nostro punto di riferimento per molti anni che sono stati una grande epoca per la Ferrari» – ha riconosciuto Fernando – «Gli auguro la miglior fortuna per i suoi nuovi progetti mentre al nuovo Presidente faccio i miei auguri di buona fortuna e, spero, di un futuro pieno di successi».