© Scuderia Ferrari HP on X
Cala ufficialmente il sipario sulle FP1 del GP di Las Vegas. La città dove tutto è possibile, la città delle scommesse. Terzultima gara di questa stagione. Una pista velocissima in cui può accadere di tutto. Certo, come ci insegna la storia, non il terreno di caccia preferito dalla McLaren. Da non dimenticare è che quello che viene dai più definito come “uomo di ghiaccio”, Oscar Piastri, non va a podio da Monza. L’australiano sembra infatti non essere in grado di reggere la pressione e, gara dopo gara, gli errori non sono certo mancati. Che Las Vegas sia la sua occasione di diventare, nuovamente, il numero uno?
Per la prima sessione di questo fine settimana, tutti i piloti scelgono di scendere in pista con delle mescole medie. Eccezione è Fernando Alonso che punta, invece, per le soft. Problemi iniziali al sedile per Lewis Hamilton, che ritardano leggermente la sua uscita in pista. Quest’ultima, come ben evidenziato dalle diverse lamentele dei piloti, eccessivamente sporca. Prima mezz’ora della sessione piuttosto tranquilla se non per un breve testacoda di Pierre Gasly, subito rientrato nel circuito, un fuori pista di Lance Stroll e un lungo in curva 1 di Kimi Antonelli.
La pioggia resta una grande incognita per tutta la durata della sessione. Prevista tra qualche ora, la preoccupazione dei team risulta evidente, soprattutto per le difficoltà che quest’ultima potrebbe causare in un circuito come questo. Impeding di Alexander Albon nei confronti di Isack Hadjar. A circa trenta minuti dal termine, entrambe le Ferrari rientrano ai box e montano pneumatici rossi. Una scelta azzeccata visto l’aumento di velocità delle due monoposto, salite da circa metà classifica alle prime posizioni per gran parte della FP1. Posizioni che però non hanno impedito diversi errori da parte del sette volte iridato che, a causa di piccole sbavature, ha visto abortiti diversi giri.
Performance clamorosa, invece, quella di Yuki Tsunoda. Situazione contraria per Lando Norris, che va lungo a 14 minuti dal termine. Un errore commesso più volte, e nello stesso punto, dal britannico durante la sessione. Lungo anche per Oliver Bearman e Liam Lawson, soprattutto a causa delle condizioni in cui riversa la pista. Miglioramenti per Carlos Sainz. Al termine, Charles Leclerc è il più veloce con 1:34.802. Tante sono ancora le domande e il weekend è solo all’inizio, ma una cosa sembra essere certa: i dubbi della McLaren sembrano essere confermati, che il rapporto del team con Las Vegas possa migliorare già da quest’anno?