
Max Verstappen si porta a casa la diciassettesima gara della stagione. Ma nel GP del Brasile a dare spettacolo sono Fernando Alonso e Sergio Perez, che ci hanno regalato un finale spettacolare.
Il sabato tutto dedicato al format della Sprint ha lasciato il posto alla domenica del GP del Brasile. Max Verstappen è partito ancora dalla prima fila, ma dalla pole position e con affianco Charles Leclerc, o così almeno sarebbe dovuto essere. La Ferrari, che nella giornata di ieri ha evidenziato una mancanza generale di passo, ha dovuto fare i conti con la Mercedes ed in particolare modo con la McLaren. Che con Lando Norris è tornata a mostrarsi pericolosa, essendo stata ieri l’unica capace di avvicinarsi al ritmo della Red Bull. Prima però di focalizzarsi sulla squadra di Woking, va ricordata la seconda fila occupata da Lance Stroll e da Fernando Alonso. Coppia tenuta sott’occhio, soprattutto in considerazione dell’importante rimonta nella Sprint.
Per la seconda volta in carriera il monegasco ha dovuto rinunciare a partire, essendo costretto ad uscire di scena già nel giro di formazione per un problema di idraulica. Perlomeno questo è stato il primo commento del ferrarista in radio. In partenza un incidente ha coinvolto Alex Albon, Nico Hülkenberg e Kevin Magnussen causando immediatamente prima l’uscita della safety car poi l’interruzione della gara.
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In seguito alla ripartenza Norris ha potuto dare un po’ del filo da torcere a Verstappen tanto da tentare un attacco. Dopodiché il pilota olandese ha allungato negando ulteriori chance al rivale. Alle spalle dei primi due, lotta c’è stata fra Sergio Perez e George Russell, e poi di nuovo fra il messicano e Lewis Hamilton. Con le due W14 che hanno accusato ancora problemi con la gestione degli pneumatici. Al sedicesimo giro Zhou Guanyu è stato il primo a fermarsi, anche se da lì a poco anche il cinese ha dovuto alzare bandiera bianca.
Rispetto al primo stint con la rossa, con la media Carlos Sainz ha avuto decisamente più ritmo (anche se poi non abbastanza da superare il canadese); mentre le W14 hanno continuato a soffrire sottolineando una un passo a gambero venendo superata con entrambe le vetture dallo spagnolo. Ed in un secondo momento anche dall’Alpine di Pierre Gasly, che ha mostrato una certa superiorità della scuderia francese su quella capitanata da Toto Wolff. Fino ad arrivare al ritiro della Mercedes del classe ’98. Un altro che si aggiunge a quello di Bottas avvenuto precedentemente.
Nel mentre l’altra Red Bull ha a più riprese provato di superare l’Aston Martin del pilota delle Asturie, fino a riuscire nell’impresa solo al settantesimo giro e dopo svariati tentativi anche al limite. Malgrado ciò, all’ultimo giro Alonso è riuscito a riprendersi la posizione arrivando al traguardo davanti a Perez per soli 57 millesimi. Chiudendo la triade del podio formato da Max Verstappen e da Lando Norris, davvero poco inquadrati dato che l’azione si è concentrata altrove.

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