Credits: Twitter @MercedesAMGF1
Carlos Sainz su McLaren è il quarto pilota più veloce al termine delle FP1 del GP d’Austria, mentre la Racing Point con Sergio Perez si mette in quinta posizione dividendo lo spagnolo dal compagno di squadra Lando Norris, seguono a chiudere la top 10, Alexander Albon, Daniel Ricciardo, Kevin Magnussen e Charles Leclerc.
Un inizio inusuale quella della Formula 1, dopo mesi di stop si è ritornati nel paddock e in pista rispettano distanze sociali e utilizzando dispositivi di protezione individuale, ma i piloti hanno trovato anche una piccola beffa, una pista umida, dopo le precipitazioni della mattinata che hanno pulito anche la gommatura depositata dalle Formula 2 e 3, che le ha portate ad avere poco grip.
Il primo pilota ad essere sceso in pista all’accensione del semaforo verde della pit-lane è stato Carlos Sainz a bordo della McLaren, che ha aperto ufficialmente l’azione tanto attesa in pista, mentre il primo giro cronometrato della sessione lo ha fatto registrare Lando Norris segnando 1:10.252.
Così come dalle previsioni meteo del weekend, la pioggia è arrivata, o meglio è andata via per poco, quinti dopo un paio di installation lap, e i tempi cronometrati di Valtteri Bottas su Mercedes e dei due piloti McLaren Carlos Sainz e Lando Norris, sono rimasti tutti fermi ai box, prima di rientrare in pista con gomme intermedie e il primo ad uscire è stato Sebastian Vettel.
Oltre alla normale azione in pista, più trafficata rispetto alle classiche prove libere 1, dettata dal lungo stop, nella corsia dei box, c’è stata un’incomprensione e/o un calcolo sbagliato del box Red Bull che ha dato il via libera a Max Verstappen ad uscire mentre avanzava la Haas di Kevin Magnussen che ha prontamente frenato ed evitato il peggio.
Così come durante i test, problemi (non si sa di quale entità), per la Racing Point che ha “fumato bianco” dal posteriore della RP20 di Sergio Perez, prontamente richiamata ai box, mentre emulando Barcellona la Mercedes ha messo in funzione il DAS (Dual Axis Steering).
La vera azione in pista è iniziata a quaranta minuti dal termine della sessione quando la pista si è asciugata, la pioggia ha smesso di scendere e tutti i piloti sono scesi in pista con gomma soft (con banda rossa), con Sergio Perez su Racing Point a scendere per primo sotto il tetto dell’1:06 e a registrare il tempo di 1.05.889.
A mezz’ora dal termine le Frecce d’Argento prendono il largo con gomma soft, e Lewis Hamilton scende sotto il muro dell’1:05 facendo registrare il miglior tempo di 1:04.968, mentre la Haas con Romain Grosjean dopo un’ora non è andato in pista per dei problemi ai freni anteriori”.
La Racing Point con Sergio Perez continua a “fumare” dal retrotreno, con il pilota che prontamente rientra ai box, ma mentre l’entità ufficiale resta sconosciuta, si potrebbe pensare ad una combustione eccessiva di olio o di lubrificante, ma questo problema si è già verificato sui motorizzati Mercedes durante i test e il Red Bull Ring è una pista “di motore”.
A 18 minuti dal termine viene esposta una virtual Safety Car che rientra nel giro di un minuto, per permettere ad un commissario di gara di poter rimuovere un detrito al centro della pista, nonché un pezzo della pancia laterale della Renault di Esteban Ocon.
Max Verstappen si gira in curva 1 dopo aver perso l’anteriore procedendo su un cordolo ad un quarto d’ora dal termine della prima sessione di prove libere, ma per lui non ci sono state conseguenze, ma in quell’istante il pilota olandese era in 14esima posizione.
Grande il rischio preso dall’Alpha Tauri di Pierre Gasly giratosi e uscito di pista in maniera pericolosa all’ultima curva prima del rettilineo, con la Williams che sopravanzava con George Russell, che per evitarlo si è diretto all’esterno della pista, ma il francese girandosi si è diretto proprio difronte l’inglese.
Ad un minuto dal termine della sessione, la Haas è riuscita a risolvere il problema ai freni sulla monoposto di Romain Grosjean, e lo ha fatto scendere in pista, anche se non ha avuto il tempo a disposizione per permettergli di far registrare un giro cronometrato, ma comunque ha avuto la possibilità di macinare un paio di chilometri.