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L’Arabia Saudita ha ospitato il suo primo GP di Formula 1 della storia lo scorso dicembre. Impossibile per gli appassionati dimenticare il duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Anche per questo motivo il tracciato di Jeddah è diventato non solo una delle piste più amate dai tifosi ma anche il circuito cittadino più veloce del calendario. E per questo motivo sono state apportate delle modifiche.
Proprio questo ultimo fattore, la pista ha ricevuto non poche critiche per quanto riguarda la sicurezza e quindi i promotori dell’evento hanno deciso di rifare il look al circuito di Jeddah.
Le modifiche alla pista sono state apportate per migliorare la visibilità e la sicurezza dei piloti. Alcune sezioni, infatti, vennero ritenute estremamente pericolose a causa delle alte velocità e della vicinanza coi muretti, troppi vicini alla sede stradale.
Nello specifico le barriere di protezione saranno arretrate di circa 1.5/2 metri nelle curve 2, 3, 14 e 21. Questo stesso cambiamento verrà effettuato anche nella curva 27. Ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, molto probabilmente tutto ciò contribuirà a rendere la pista molto più veloce: “L’impronta del circuito rimarrà la stessa per tutta la pista, tranne per quanto riguarda la curva 27 – ha spiegato Martin Whitaker, CEO dei promotori del GP dell’Arabia Saudita – Abbiamo spostato leggermente le barriere in alcune zone per migliorare la visibilità per i piloti. Queste soluzioni però, potrebbero rendere la pista un po’ più veloce, se non lo fosse già abbastanza“.
La FIA avrebbe chiesto proprio ai promotori dell’evento, sempre in nome della sicurezza, di mettere mano alle vie di fuga. L’obiettivo è chiaro. La volontà è quella di permettere ai piloti di spingere senza preoccuparsi di eventuali collisioni con i muri troppo ravvicinati: “La maggior parte dei cambiamenti sono stati realizzati nei passati quattro mesi – ha spiegato ai colleghi di Motorsport USA – Penso che abbiamo effettuato tra sette e dieci delle modifiche che volevamo realizzare. Per il resto ci vorrà più tempo“.
I promotori della corsa si sono resi disponibili a effettuare altre modifiche, ma più a lungo termine. La data della corsa incombe e proprio l’avvicinamento del prossimo 27 marzo non consente di prolungare i lavori: “Ad esempio, la visuale interna delle curve 23/24 non siamo riusciti a cambiarla perché non abbiamo avuto sufficiente tempo. Questa è una sezione in cui il direttore di gara della FIA potrà venirci incontro, dicendo al pilota di essere prudente quando passa in quel punto o di non rallentare quando sta effettuando un giro di qualifica“, ha aggiunto.
Lo scorso anno, infatti, la maggior parte degli incidenti visti in quel fine settimana sono avvenuti in occasione delle qualifiche. È successo a Max Verstappen. Il pilota olandese, a fine Q3 è andato a muro, proprio alla curva 27, con la sua Red Bull: “Credo che il problema principale non fosse tanto quello della gara, ma più in qualifica, dove magari i piloti tendono a rallentare le proprie vetture per poi approfittare di un giro decente. La FIA ha la possibilità di fare qualcosa in questo senso perché, in occasione dei briefing dei piloti possono dire loro di non rallentare in certe curve o in certe aree“, ha sottolineato Martin per chiudere.