Credits: Ferrari Press Area
Si torna in Arabia Saudita per la seconda volta nella storia, dopo il Gran Premio dello scorso anno. Il vincitore della passata edizione non è però neanche lontanamente coinvolto nella lotta per le prime posizioni, con Hamilton che termina la sessione al nono posto. Grandissimo invece colui che ha vinto l’ultimo GP, Leclerc, che negli ultimi minuti della sessione fa registrare un crono di 1’30″772 che lo porta in testa alla classifica. Bene Verstappen e tutta la famiglia Red Bull, ma il gradino più basso del podio nelle FP1 del GP di Arabia Saudita va a Bottas.
Parte la sessione e le monoposto corrono immediatamente in pista, fatta eccezione per i piloti Ferrari. Dopo nemmeno 5 minuti viene richiamato ai box Kevin Magnussen per problemi alla vettura, gli viene infatti comunicato di non cambiare marcia. I tempi sono ancora alti ma il migliore viene fatto registrare dal campione del mondo su mescola bianca (1’31″855), a oltre un secondo dal compagno di squadra e dei colleghi piloti. Verstappen sicuramente deve cercare di riscattarsi dopo lo sfortunato ritiro del Bahrain che gli ha tolto un podio sicuro.
Neanche Hamilton, vincitore della scorsa edizione, riesce ad avvicinarsi al tempo dell’olandese, nonostante gli pneumatici morbidi, fermandosi a +1.107. Nel frattempo Super Max continua a migliorarsi facendo segnare settori fucsia e crono veloci. Le AlphaTauri si avvicinano alla Red Bull, in particolare con Tsunoda che si porta a meno di mezzo secondo da Verstappen: non dura molto questo distacco in quanto il numero 1 abbassa ulteriormente il tempo. Si avvisa che sia Gasly che Alonso hanno montato nuovo motore: nel caso dell’asturiano si tratta semplicemente di quello termico. Red Bull comunica invece di aver sbagliato il carico di benzina nel Gran Premio passato, fornendone troppo poca ai piloti.
Un quarto d’ora di prove libere e ancora nessun segnale da parte del cavallino. Nel frattempo il rosso però si fa vedere grazie ad una bandiera che ferma la sessione: Norris ha sfiorato il muro rompendone un cartellone. Si riparte a quasi mezz’ora dall’inizio e finalmente escono anche le Ferrari, mentre Verstappen rimane ai box. La Mercedes di Russell non va: mescola soft ma quasi 5 secondi di distacco dal miglior tempo. Le rosse partono invece con gomma bianca: 10imo posto per Leclerc e 14esimo per Sainz. Le McLaren, con ambo i piloti, sembrano in ogni caso andare decisamente meglio rispetto a Sakhir.
Pista con poco grip, ma Mercedes sembra proprio avere problemi: tanto bouncing e quarto tempo segnato da Hamilton, dietro a 3 vetture della famiglia Red Bull. Da sottolineare come il britannico stia montando mescole soft mentre gli altri abbiano stabilito il crono con quelle più dure. Russell continua a faticare nelle retrovie della classifica. Di tutto rispetto il tempo del vincitore del GP del Bahrain: secondo posto a +0.582 da Verstappen. Magnussen invece non rientrerà in pista in queste FP1, problema idraulico per la sua Haas.
Sfiora il muro Gasly, ma ciononostante si porta davanti a Leclerc, senza però dimenticare la differenza di mescola (soft per il francese, hard per il monegasco). Non si fanno vedere in termini di tempi Alfa Romeo e Aston Martin, così come le Williams. Schumacher, autore di un’ottima prestazione la scorsa settimana, non si schioda dal 19esimo posto a 4 secondi e mezzo dal leader. Si sentono inoltre alcune lamentele, in particolare da parte di Verstappen, relative al vento. Il numero 1 non è infatti riuscito a migliorare il proprio tempo, nonostante gli fossero state montate gomme di mescola rossa.
Silenziosa anche Alpine, ma a dire il vero la scuderia francese sta facendo una buona sessione, con Ocon sesto e Alonso ottavo. Sainz nel frattempo rientra in pista con pneumatici morbidi, così come la maggior parte dei piloti, compreso il suo compagno di squadra: lo spagnolo si migliora ma alza il piede al primo tentativo, per lo stesso motivo segnalato da Hamilton: bouncing. Finalmente Bottas si fa sentire e si porta in nona posizione. Leclerc sale nuovamente in sceonda, Sainz in sesta. Il monegasco non si accontenta e a due minuti dalla fine fa segnare il crono più veloce di tutti. Sorprende il finlandese dell’Alfa Romeo, terzo dietro a Verstappen.