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Giancarlo Minardi: «Fernando Alonso è sempre il numero 1» – INTERVISTA

 

Giancarlo Minardi, un nome che nella testa degli appassionati evoca una storia gloriosa, una storia nostrana. 35 anni di gare, dalla Formula Italia alla Formula 1, dagli esordi agonistici a metà degli anni ’70 fino al suo esordio nella classe regina del Motorsport, nel 1985. Quella di Minardi è stata una carriera che si conclusa prematuramente, nel 2005, con il passaggio di consegne alla Red Bull, che ha ribattezzato il team faentino col nome di Toro Rosso. Nonostante l’addio alla Formula 1, il fondatore ed ex proprietario dell’omonima scuderia ha continuato a impegnarsi in prima linea nel Circus. Nell’intervista esclusiva Giancarlo Minardi si è soffermato sugli aspetti che caratterizzeranno il mondiale 2014 di Formula 1, della Red Bull, dell’avaria di piloti italiani, di Fernando Alonso e della Ferrari.

Tante sono le novità tecniche e sportive che entrano a far parte del mondiale 2014 di Formula 1. Con queste nuove regole non le sembra che la Formula 1 stia diventando un po’ artificiosa?

La Formula 1 è la massima espressione dell’automobilismo e come tale rappresenta il primo step di sviluppo per le tecnologie che saranno trasferite sulle auto di serie. Forse in questo caso è stata messa troppa carne al fuoco, creando dei problemi di affidabilità. Sono certo che gli ingegneri sapranno come sempre correre ai ripari.

 

In occasione di tutte e tre le sessioni di test invernali la Red Bull ha sofferto di problemi di surriscaldamento. A seguito di quanto visto fino ad ora, si aspettava una Red Bull così sofferente?

La Red Bull ha vinto gli ultimi quattro titolo Mondiali e la Renault ha alle sue spalle diversi allori. Stiamo parlando di due costruttori che stanno vivendo un momento delicato, ma certamente sapranno rialzarsi.

 

Dopo l’uscita dal Circus di Fisichella e Trulli, manca un rappresentante dell’Italia nel mondo della Formula 1. Tra Davide Valsecchi, Raffaele Marciello e Davide Rigon chi ha più possibilità di riuscire a debuttare su una F1?
Sono tutti e tre piloti che meriterebbero certamente la Formula 1 per le loro capacità tecniche, ma per Valsecchi e Rigon difficilmente si apriranno le porte. Rigon attualmente ricopre un ruolo importante all’interno della Ferrari, oltre che partecipare al mondiale Fia Wec con la vettura campione del mondo di AF Corse mentre Valsecchi, dopo la passata stagione, dovrà trovare la sua identità. Marcello è il nuovo che avanza. Arriva da un programma di quattro anni al fianco di Fda e Aci-Csai. Fa parte delle nuove leve, insieme a Fuoco, Agostini e Giovinazzi. Proprio sotto questo aspetto stiamo lavorando per aprire una nuova era ma per arrivare in Formula 1 ci vogliono capacità tecniche e tanta fortuna.

 

Ipotizzando un rientro in F1 con un team privato, quali piloti ingaggerebbe? Chi è secondo lei il miglior pilota in attività?
Fernando Alonso rimane il numero 1. Un ritorno in Formula 1 purtroppo è improbabile, ma certamente metterei sotto contratto Alonso, affiancato da un giovane da far crescere in prospettiva futura.

 

 

Lei è sicuramente uno dei maggiori estimatori di Fernando Alonso, che proprio la Minardi lanciò nel 2001. Che cosa lo colpì maggiormente dello spagnolo e quale fu il primo consiglio che gli diede? Riuscirà a convivere in armonia con Raikkonen oppure la coppia scoppierà, sullo stile Vettel-Webber?
Fernando non ha mai avuto bisogno di consigli e fin dai primi chilometri nei test saltarono fuori le sue incredibili capacità tecniche e velocistiche. Ho fiducia nella convivenza con Kimi Raikkonen. Come sempre sarà il cronometro a determinare le gerarchie in pista e, a mio modesto parere, la Ferrari ha fatto benissimo a fare questa scelta. Attualmente in griglia di partenza ci sono 5 campioni del mondo e 2 sono in Ferrari.

di Eleonora Ottonello per Wakeupnews.eu

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Eleonora Ottonello