Credits: Prema Racing Twitter
Ritorna dopo quasi tre mesi d’assenza la Formula 2 e con essa l’ormai appuntamento fisso del Riassuntone. Se da un lato il GP d’Arabia Saudita dei fratelli maggiori non ha deluso in termini di spettacolo, colpi di scena e polemiche infinite, dall’altro non si può dire che il weekend della Categoria Cadetta sia stato da meno. Lo spaventoso incidente di Fittipaldi ha fatto trattenere i respiri per ben più di qualche secondo, ma San Dallara è sceso nuovamente tra noi per garantire l’incolumità di tutti. E poi, Piastri che corre a grandi falcate verso il titolo, Ticktum che dà spettacolo prima dell’addio e tanto altro nel GP di Formula 2 d’Arabia Saudita.
La prima fila della Sprint Race numero uno è affare tra connazionali: al via il neozelandese della DAMS Armstrong riesce ad avere la meglio sulla Hitech di Lawson. Nonostante gli sforzi prolungati e i ripetuti tentativi del Rookie della scuderia britannica sarà proprio l’ex Hitech a raccogliere per primo la bandiera a scacchi. Le luci dei riflettori sono però puntate al centro dello schieramento. Mentre le due Prema di Piastri e Shwartzman risalgono pian piano lo standing, al quarto giro il contendente al titolo Zhou finisce di fatto fuori dai giochi in una manovra piuttosto azzardata ai danni di Lundgaard.
Il futuro pilota di Formula E Dan Ticktum da’ invece spettacolo risalendo fino all’ottava posizione. Al decimo giro, mentre Vips recupera la terza posizione persa in partenza contro Boschung, in lotta con Pourchaire Robert Shwartzman eccede in aggressività: durante il sorpasso il russo non riesce a tenere la macchina entro i track limits e spinge il francese fuori dalla pista. Il non rendere la posizione costerà alla Prema #2 5 secondi di penalità e di conseguenza il quarto posto finale. Fuori dai punti anche Piastri che deve accontentarsi della nona posizione.
Il turno serale della Formula 2 vede trionfare per la quarta volta in stagione il Rookie della Prema e leader del campionato Oscar Piastri. Scatta bene il polesitter Daruvala che mantiene la posizione su Viscaal, poi sopraggiunto da Piastri, Ticktum e Lundgaard. In curva uno Novalak colleziona Armstrong con un lungo, fuori anche Deledda e Samaia. Alla riparenza dalla Safety Car Vips giudica male le distanze e rompe l’alettone anteriore sulla posteriore di Drugovich tagliando poi pericolosamente tutta curva uno.
E’ nuovamente Safety Car, e alla seconda ripartenza Daruvala difende lungo guadagnando cinque secondi di penalità. Anche Lundgaard cade in tentazione “attacco esterno”: anche per lui piovono penalità. Reprimende che saranno decisive per la classifica finale: oltre a Piastri salgono sul podio Viscaal e Shwartzman. Beffa finale per Daruvala e Lundgaard: la gara termina sotto Safety Car, di fatto spedendo i due nelle retrovie più remote.
Alla vigilia dell’appuntamento saudita uno dei tasti più battuti è stato quello della sicurezza. La conformazione del tracciato di Jeddah, disseminato di curve veloci e bruschi stop, poco sembrava conciliarsi con i ravvicinati muretti di una pista cittadina. Eppure, l’episodio più spaventoso poco ha avuto a che fare con il layout disegnato da Carsten Tilke. Allo spegnimento dei cinque semafori rossi l’ART di Pourchaire stalla sul lato pulito della pista. Segnalato dai display a bordo pista ed evitato da tutti, il francese non viene notato da Enzo Fittipaldi. La monoposto del brasiliano impatta violentemente il retrotreno della Dallara #10 che viene sollevata in aria.
Tanta paura a bordo pista, i soccorsi immediati e la corsa in ospedale con l’eliambulanza per il nipote di Emerson. Se il collare Hans ha completamente protetto Pourchaire, c’è preoccupazione per la tenuta della cellula di sicurezza della Charouz #14. Poi, il tweet del fratello Pietro a rassicurare tutti: Enzo sta bene, se l’è cavata semplicemente con una frattura al tallone.
Dopo aver passato 40 minuti in regime di bandiera rossa, si è deciso di riprendere la gara e di portarla a termine allo scadere dei 20 minuti successivi. Tuttavia, un ulteriore incidente in partenza tra Caldwell e Samaia ha interrotto nuovamente l’azione in pista. La Direzione Gara ha fatto terminare il GP in anticipo e ha assegnato un punteggio dimezzato. Piastri ha così vinto la Feature Race del GP d’Arabia Saudita: quinta apparizione sul gradino più alto del podio quest’anno e prima “doppia”. A seguirlo, il compagno di squadra russo e Ralph Boschung, che ottine il suo primo podio stagionale.
Dopo una pausa che sembrava infinita, i sette giorni che ci separano dal sapere chi sarà incoronato campione del mondo nella Categoria Cadetta sembrano una bazzecola. Se i giochi per il mondiale dei team sono stati chiusi dal duo della Prema anzitempo, esattamente come in Formula 1 il vincitore verrà decretato dalle 16 curve del Yas Marina Circuit. Se però nella Massima Serie Verstappen e Hamilton si giocheranno il titolo partendo a parità di punti, in Formula 2 i giochi sono molto più blindati. Le doppie vittorie – Sprint 2 e Feature – del GP d’Arabia Saudita hanno di fatto proiettato Piastri verso il successo finale.
Il rookie neozelandese infatti ha un vantaggio di 51,5 punti sul secondo in classifica, il compagno di squadra Robert Shwartzman. Grazie ad un fantastico weekend condito da due podi il russo ha così potuto superare quello che per più di metà campionato è sembrato essere lo sfidante principale del campione del mondo di Formula 3 2020. A questo punto solo un improbabile triplo piazzamento fuori dai punti del ventenne di Melbourne e una tripletta gli consentirebbero il successo finale. Di contro, il povero weekend di Guanyu Zhou ha aperto lo spiraglio per il sorpasso del pilota ventiduenne della scuderia italiana, adesso sedici punti sopra al cinese.
A prescindere dal risultato del prossimo weekend però, la corsa per i sedili nella Massima Categoria si è conclusa molto tempo fa. Il vincitore è stato proprio il cinese della UNI Virtuosi, accasatosi dal 2022 in Alfa Romeo. I più malevoli potrebbero far notare che il calo di prestazioni dell’alfiere dell’UNI Virtuisi è coinciso proprio con la firma presso la facility di Hinwil. A Piastri invece le cose non sembrano essere andate altrettanto bene. Il pilota della Alpine Academy si è dovuto infatti accontentare del posto da terzo pilota proprio nel team di Enstone.
Qui ci sarebbe dunque da riaprire l’annosa questione tra talento e denaro che nel mondo Formula – e sportivo in generale – non guasta mai. Senza addentrarci in discorsi spinosi che da soli richiederebbero articoli su articoli e senza abbandonarci a facili complottismi, possiamo comunque ritenere che l’anticipare certe decisioni, per quanto necessario in un grande team della Massima Serie, possa in qualche misura ledere allo spettacolo e alla competitività della Serie Cadetta. Detto questo, i riflettori non sono ancora spenti e lo show deve andare avanti, cosa che speriamo vivamente accada in quel di Abu Dhabi tra sei giorni.