Venerdì 30 agosto 2024
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Sabato 31 agosto 2024
Libere 3 – Ore 12:30 – Diretta su Sky Sport F1
Qualifiche – Ore 16:00 – Diretta su Sky Sport F1
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Domenica 01 settembre 2024
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Formula 1, Vettel: «Schumacher mi consigliò la Rossa»

Dopo quattro titoli mondiali e 39 vittorie in Red Bull, Sebastian Vettel quest’anno ha iniziato a Maranello la sua nuova vita sportiva. In una lunga intervista rilasciata a Pino Allievi e pubblicata nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il pluricampione del mondo più giovane della storia ha rivelato molto della sua nuova esperienza da pilota Ferrari, partendo da lontano: «Avevo 13 anni quando riuscii a entrare nel box della Ferrari al Nurburgring. Mi ritrovai lì perché correvo nella Formula BMW, ma non conoscevo nessuno, salvo Michael. Poi, arrivato alla Toro Rosso, ho cominciato a salutare Stefano Domenicali e i tecnici Ferrari che curavano il mio motore. Con Domenicali, a partire dal 2008 ho discusso di tanto in tanto di quello che poteva essere un mio potenziale futuro nel Cavallino. Nel 2010 un altro approccio, ma sempre senza cose per iscritto. Nell’inverno fra il 2012 e 2013 sono persino andato in segreto a Maranello a incontrare Montezemolo e conversare sullo stesso argomento, finché, a metà dello scorso anno, ho incontrato Marco Mattiacci e ho di nuovo parlato con Montezemolo. A un certo punto entrambi sono usciti di scena, ma la trattativa è andata comunque avanti…».
A convincerlo a trasferirsi in Ferrari è stata una telefonata del nuovo presidente Sergio Marchionne: «Mi ha telefonato dicendomi che sarebbe stato felice se fossimo riusciti a far qualcosa insieme. Gli ho chiesto come si fosse procurato il mio numero di cellulare, si è messo a ridere. Il suo è stato un messaggio chiarissimo. La Ferrari mi voleva ed era il passo che alla fine desideravo anch’io»

Il tedesco precisa inoltre che prima di firmare ha avuto dei contatti con la manager di Schumacher: «Ho chiesto un parere a Sabine Kehm. Purtroppo non ho potuto parlare con Michael, anche se tempo fa gli avevo raccontato della possibilità che mi offriva Stefano Domenicali. Gli dissi che mi sentivo onorato e lui commentò che se avessi accettato avrei trovato una bella atmosfera e un grande entusiasmo. Mi sembrò un sogno e oggi sono davvero felice di essere dentro quel sogno!». Un sogno che porta il cognome del Commendatore, una delle icone italiane del XX secolo. «Mi sarebbe piaciuto conoscere Enzo Ferrari, perché aveva una visione e l’ha concretizzata. Penso sia stato un uomo duro, formidabile nel creare un’azienda e un movimento di passione legato alle corse. Il che ne ha fatto un costruttore diverso dagli altri. Enzo Ferrari in Italia è cultura!».

Passando al team, il tedesco non ha dubbi: «E’ una squadra moderna e preparata, anche se lavora in maniera leggermente differente rispetto alla Red Bull». Qualcosa che accomuna i due team però c’è, ovvero la voglia di vincere. Obiettivo che il ventisettenne di Heppenheim ha raggiunto molto bene grazie ad Adrian Newey: «È un uomo chiave. Dopo il 2008, con le nuove regole e la RB5, è arrivata la svolta e sono arrivati i mondiali. Un ingegnere di intuizioni, un leader capace di mettere assieme la gente giusta dando la direzione»

Per quanto riguarda i compagni di squadra, Vettel è chiaro: «Con Mark ci siamo sempre rispettati e, come coppia, abbiamo portato risultati alla Red Bull, forti del fatto che entrambi siamo grandi lavoratori e abbiamo un modo simile di guidare. Dal lato personale è stato diverso perché abbiamo avuto problemi in corsa, degli incidenti che non dovevano succedere e invece si sono verificati, come in Turchia 2010 e Malesia 2013. Episodi che sicuramente non hanno aiutato. Oggi non sono il miglior amico di Mark e neppure lui lo è per me, ma ci parliamo. Ad esempio, quando lo scorso anno ha sbattuto con la Porsche mi sono subito preoccupato di mandargli un messaggio per sapere delle sue condizioni e lui mi ha risposto che stava bene nonostante il forte impatto. Potremmo persino pranzare insieme… Di Kimi, invece, mi ha colpito il fatto che mi abbia rispettato sin dal primo momento in cui ho messo piede in F1 e non ero nessuno. Col tempo non è cambiato. Neppure con me parla molto, ma è uno che si esprime in modo diretto, come del resto faccio io. Se avremo dei problemi li affronteremo insieme».
E se fosse rimasto Alonso? «sono molto felice di correre con Kimi…»

Manca davvero poco all’inizio della nuova stagione, e la Mercedes ha ribadito, nei test di Barcellona, la sua superiorità. «Per Melbourne, i favoriti sono Hamilton e Rosberg. Per il mondiale direi che se la giocano ancora loro, cinquanta e cinquanta. Lo scorso anno non mi aspettavo affatto un Nico così forte, specialmente nelle qualifiche. In gara poi è stato quasi sempre vicinissimo a Lewis e credo che restino comunque loro gli uomini da battere». Quanto alle prospettive delle Ferrari, invece? «È difficile dire adesso quanto siamo forti noi, bisogna avere pazienza. Ma la macchina va senz’altro bene, io e Kimi siamo contenti. La nostra è una squadra con tanta gente che se n’è andata e altrettanta che è subentrata, quindi serve tempo per amalgamarsi. Prima o poi, però, arriveremo. Spero il prima possibile e, se sarà già quest’anno non ci tireremo affatto indietro dicendo che stavamo aspettando il 2016».

La sorpresa viene alla fine. Quando, dopo l’ultimo sorso di acqua minerale non gasata, Sebastian Vettel porge la mano e dice: «Grazie, ci vediamo presto» in un italiano perfetto, senza alcuna inflessione.
Avrà già imparato la lingua?

Ferrara Maria Felice
@feliciaferrara2

Published by
Redazione