© Red Bull press area
Daniel Ricciardo e Max Verstappen: un binomio pieno zeppo di alti e bassi che è cominciato l’anno scorso in Red Bull quando l’olandese è stato promosso nel team ufficiale in occasione del GP di Spagna al posto di Daniil Kvyat, retrocesso invece in Toro Rosso in seguito a ben due contatti con Sebastian Vettel, di cui l’ultimo nel precedente appuntamento di Sochi.
Da quel momento l’australiano ha dovuto convivere con un compagno di squadra molto forte, determinato e talentuoso: quest’anno, per esempio, in qualifica Verstappen l’ha quasi sempre battuto, dimostrazione della sua estrema concentrazione e velocità sul giro lanciato. Quello che gli manca? Tanta esperienza in gara, un’importante differenza che ha permesso, invece, a Ricciardo di portare a casa punti importanti per la sua squadra.
Gestire la situazione all’interno del box, però, non è sempre stata un’impresa facile, al punto che in qualche occasione, come quella del GP d’Ungheria, i due sono arrivati ai ferri corti. Come ha dovuto fare quindi il più esperto Ricciardo per evitare di ricorrere alle maniere forti e rimanere la prima guida all’interno della Red Bull?
L’australiano, a quanto pare, ha preso spunto dal nostro Valentino Rossi, che nonostante il recente infortunio alla gamba destra rimediato con una moto da enduro è sempre all’apice della sua categoria. Il Dottore di Tavullia, infatti, non è assolutamente preoccupato dalle giovani leve che stanno emergendo in MotoGP, primo tra tutti il suo team-mate Maverick Vinales, ed a fronte dei suoi 38 anni suonati non ha la minima intenzione di lasciare che queste prendano il suo posto.
“Da quando Max è entrato in Red Bull ho dovuto fare i conti con un compagno di squadra più giovane – ha ammesso Daniel Ricciardo – Fino all’anno scorso ero sempre io quello con poca esperienza, mentre ora mi sento praticamente un veterano. Corro da un po’ di tempo in Formula 1 e quando è arrivato Verstappen mi sono accorto subito di quanto fosse veloce. Per questo motivo ho dovuto rimettermi in gioco e rivedere certe sensazioni che ormai erano diventate automatiche e che mi stavano limitando nell’essere ancora più competitivo”.
“É un po’ la stessa situazione che sta vivendo di Valentino Rossi – ha continuato l’australiano della Red Bull – I ragazzi che arrivano in MotoGP sono sempre più forti e determinati, ma lui ha trovato un modo tutto suo per rimanere al vertice. Da quando è arrivato Vinales, per esempio, Vale poteva fare due cose: ammettere che lo spagnolo stava attirando tutta l’attenzione su di sé e quindi lasciarsi abbattere… oppure reagire nel modo in cui ha fatto, tenendo testa a tutti quanti. È stato bravissimo, ed è da lui che ho preso spunto per consolidare il mio ruolo di prima guida in Red Bull oltre che nel tenere a bada il mio compagno di squadra!”.