© McLaren Press Area
In questo periodo forse gli appassionati di motori avrebbero preferito ulteriori Gran Premi di MotoGP, piuttosto che di Formula 1…
Lewis Hamilton, leader della classifica sin dall’inizio, come prevedibile ha centrato il titolo al primo match ball, negli USA. Poi il Circus ha proseguito il proprio viaggio in Messico, in Brasile, domenica scorsa, e chiuderà i lavori ad Abu Dhabi, tra due settimane.
Interlagos, dicevamo.
Nico Rosberg, scattato in pole position, ha controllato e vinto la gara, come in Messico. Le Mercedes hanno conquistano l’undicesima doppietta stagionale, come lo scorso anno. Le Ferrari sono state le prime inseguitrici, con Vettel davanti a Raikkonen, come al solito. Gli altri piloti, tutti doppiati. Un solo ritiro quello di Sainz, mentre il compagno Verstappen regalava le uniche scosse con un paio di sorpassi grintosi.
Avaro di emozioni questo Gran Premio del Brasile, nemmeno la pioggia si è presentata ad alterare la scontata trama di questo Mondiale, da archiviare al più presto.
In realtà il fatto da ricordare in Brasile è avvenuto al termine della prima sessione di qualifica, sabato pomeriggio.
Tra i piloti eliminati nel Q1, ovvero gli ultimi cinque della classifica, c’è la coppia della McLaren-Honda: anche questo effettivamente rientra nel solito copione.
L’inglese Jenson Button, 35 anni, campione del Mondo 2009, realizza il 17° tempo, su una pista dove il lento motore Honda non avrebbe dovuto penalizzarlo più di tanto.
Fernando Alonso, bicampione 34enne, non riesce nemmeno a qualificarsi, dovendo parcheggiare la vettura in panne già al secondo giro. La sessione è appena incominciata e Fernando, tolto il casco e slacciata la tuta, non può che sedersi a bordo pista, vicino ai commissari, spettatore. Ma lo spagnolo è in Formula 1 dal 2001, di vedere monoposto sfrecciare ne farebbe volentieri a meno; ecco quindi che, girate le spalle alla pista, rivolto verso il sole, improvvisa una seduta di tintarella!
Fernando Alonso (34 anni). In Formula 1 dal 2001, ha fatto ritorno alla McLaren quest’anno
Terminata la sessione arriva l’auto dei marshall per recuperare il pilota della McLaren, ma la gag continua.
Nell’intervallo di 5 minuti che divide il Q1 dal Q2, i piloti eliminati abbandonano i box e si concedono a telecamere e microfoni nel “ring“. In Brasile, evidentemente, la zona dove i giornalisti circondano i piloti non dev’essere molto lontana dal podio.
Così, la coppia più esperta del Circus, non curante dei divieti, ne approfitta platealmente; di fronte al caldo pubblico carioca, i due McLaren fanno irruzione sul podio, sorridenti: Button primo, Alonso secondo, solo per qualche istante, giusto il tempo di scattarsi una foto e salutare i tifosi divertiti. Anche nei box davanti ai monitor i meccanici di tutte le squadre sorridono.
“È una frustrazione non poter fare neanche un giro e quindi, quando io e Jenson siamo passati accanto al podio ci siamo detti che non saremmo mai stati così vicini, e quindi ne abbiamo approfittato…“, racconta Alonso poco dopo; del resto non capitava dal 2002 che entrambi disertassero le prime tre posizioni, durante un intero campionato.
Il “podio del sabato”: Fernando Alonso e Jenson Button, entrambi eliminati dalle qualifiche, esultano in modo ironico
L’autoironia, il miglior antidoto per uscire dalle situazione imbarazzanti. Chi sarà stato l’ispiratore della goliardata?
Button, che è uomo maturo e carismatico, capace di dispensare al meglio il suo humor britannico; oppure Alonso, che aveva saputo prendere con filosofia l’ennesimo guasto in qualifica. Insomma, che sia stata un’idea dell’inglese o dello spagnolo, la comparsata sul podio della coppia resterà l’immagine più simpatica della stagione.
Al termine delle qualifiche, come detto, Rosberg agguantava la pole, per la 5^ volta consecutiva, davanti ad Hamilton e Vettel.
I primi tre classificati, una volta parcheggiate le vetture e ultimate le procedure di controllo del peso, si devono poi concedere alla foto di rito. Curiosamente Hamilton, in questa stagione, se non è lui in pole position, arriva di proposito davanti ai fotografi con qualche minuto di ritardo, come a dire: colleghi piloti, aspettate la vera star…
Sabato pomeriggio Lewis è però andato oltre la provocazione, disertando direttamente la rapida cerimonia. Il compagno rivale Rosberg, poleman meritevole, e Vettel, terzo, incolpevoli, hanno atteso invano l’arrivo dell’inglese; così come hanno atteso invano, domenica dopo la gara, di ricevere i complimenti da un imbronciato Hamilton, una volta saliti tutti e tre sui gradini del podio.
Fernando Alonso e Jenson Button hanno vinto meno campionati di Hamilton, ma ai piedi del podio di Interlagos nessuno se ne è accorto.