© McLaren F1 press area
Nelle ultime settimane era sulla bocca di tutti, mentre da oggi è finalmente ufficiale: nelle prime battute del weekend di Singapore la McLaren ha vuotato il sacco e ha annunciato il divorzio a fine stagione dalla Honda, con il proposito di costruire un futuro migliore dal 2018 e fino al 2020 grazie all’inedita partnership stipulata con la Renault.
Le speranze che tutti avevano nel 2015, alla fine, non hanno dato i risultati sperati: il binomio McLaren-Honda è stato un fallimento eclatante nel mondo del Circus iridato, sicuramente quello che ha fatto più discutere visto il capitale stanziato dal fornitore giapponese nel tentativo di rendere le proprie power unit all’altezza della concorrenza.
I numeri non mentono: dal 2015 il team di Woking ha messo in cassaforte solamente 115 punti… contro le impressionanti vette dei 1903 della Mercedes, dei 1199 della Ferrari e degli 867 della Red Bull. Al contrario, il reparto corse britannico ha collezionato una serie infinita di posizioni di penalità, a causa dei numerosissimi cedimenti della power unit Honda che hanno scatenato risa e imbarazzo all’interno del Paddock della Formula 1.
Niente da fare sul fronte pole position, podi e vittorie, nonostante l’ingaggio di due Campioni del Mondo dal calibro di Fernando Alonso e Jenson Button, che hanno tenuto i denti stretti finchè hanno potuto e visto che, almeno l’anno scorso, il sesto posto finale nella Classifica Costruttori aveva creato la speranza di poter far meglio nella stagione attuale.
Dopo tre anni di sofferenza, quindi, è il momento di girare pagina: con il termine del Campionato attuale la McLaren otterrà i propulsori della Renault, con i quali dovrà dimostrare di riuscire a risalire dalla fossa in cui è caduta. Con chi porterà avanti questa impresa? Sicuramente con Stoffel Vandoorne, e probabilmente anche con Fernando Alonso, che per tornare a lottare per le posizioni che contano dovrà rinunciare a una lauta parte del suo stipendio milionario, fino a questo momento pagato profumatamente dal brand giapponese.
Ma pur di assaporare di nuovo il successo iridato, sia lo spagnolo che il team di Woking sono disposti a questo e altro. “Nessuno ha mai messo in dubbio il potenziale della Honda in Formula 1, ma per una serie di ragioni la nostra collaborazione non ha dato i risultati sperati. Gli sforzi da entrambe le parti ci sono stati, ma ora è il momento di guardare avanti: con la nuova collaborazione che abbiamo stipulato con Renault potremo sviluppare in maniera migliore il nostro telaio del 2018, e siamo convinti che potremo anche dare un importante contributo nello sviluppo della loro power unit”.
Questo il commento di Zak Brown, boss della McLaren, che sancisce di fatto la fine del binomio McLaren-Honda e che getta le basi per la prossima collaborazione, quella di un’inedita McLaren-Renault. Ecco, invece, la risposta di Takahiro Hachigo, CEO della Honda: “Ci dispiace doverci separare dal team di Woking prima di aver centrato le nostre ambizioni, ma questa è senz’altro la scelta migliore per il futuro di entrambi”, alla quale ha seguito quella di Cyril Abiteboul, managing director di Renault Sport. “Siamo felici di iniziare questa nuova avventura con la McLaren: questo accordo risponde pienamente alle nostre strategie e ai nostri obiettivi: non vediamo l’ora di riportare alla vittoria il team di Woking, che non aspetta altro di ritrovare la gloria perduta”.