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In tutti i primi tre giorni di test, la Mercedes ha giocato a nascondino e solo oggi la coppia Hamilton-Bottas si è affacciata nelle prime posizioni. Nulla di eccezionale, però, è arrivato dalle nuove W10: Hamilton con mescola C4 (la seconda più morbida a disposizione) si è fermato a 1’17″977, mentre Bottas con la C5 non è andato oltre l’1’17″857, vale a dire quattro decimi più lento rispetto a quanto fatto segnare dalla Renault di Nico Hulkenberg, leader con la medesima mescola C5.
Pretattica o realtà? Difficile fornire un’interpretazione valida, visto che durante i test il vero potenziale è spesso mascherato dal quantitativo di carburante, dalla mescola scelta e dall’approccio del team, che può scegliere di trascurare il “tempone” per concentrarsi su run più lunghi, che comportano tempi sul giro più alti. Così si spiega, ad esempio, il fatto che la Toro Rosso abbia concluso la giornata con Albon più rapido di Gasly: è probabile che la tattica Red Bull sia consistita nel delegare alla Toro Rosso il compito di spremere al massimo il potenziale del motore Honda sul giro singolo, mentre la casa madre ha preferito tenere celato il proprio potenziale.
Più enigmatica invece la situazione della Mercedes, all’apparenza davvero sottotono in questi primi quattro giorni di test. Le W10 hanno espresso un’ottima consistenza sul passo gara, ma in termini di giro secco né Hamilton né Bottas hanno esibito nulla di eccezionale. Fonti interne al paddock parlano addirittura di una Mercedes terza forza in campo dietro Ferrari e Red Bull, che con la power unit Honda sembra avere instaurato un ottimo feeling. Lo credono anche gli stessi vertici della casa di Stoccarda. Se Hamilton ha parlato di una SF90 “molto, molto forte” e Toto Wolff quantifica il gap dalla Rossa in mezzo secondo (!), anche Bottas si è allineato a questo pensiero.
“La Ferrari sembra molto solida – ha commentato il finlandese – Non importa con quale carico di benzina abbiano girato o quale mappatura abbiano utilizzato. La realtà li vede in una posizione privilegiata, sia nei run più brevi che in quelli più lunghi. Sento che ci sono davanti al momento, ma non voglio addentrarmi in calcoli precisi, che è impossibile fare a questo punto della stagione”. Secondo Bottas, essere dietro alla Ferrari non è però così preoccupante, trattandosi di test pre-campionato: “Noi ci focalizziamo su noi stessi e sul nostro pacchetto. Di sicuro all’interno del team analizzeranno dove ritengono di essere nella gerarchia dei valori in campo, ma ciò che conta realmente è dove saremo a Melbourne, e questo dipende da quanto efficienti saremo stati nei test“.
“C’è grande eccitazione nel team per scoprire ulteriormente il potenziale della macchina e spingerci a migliorare – ha continuato Bottas – In questo momento, non abbiamo nessun vantaggio e la Ferrari pare quella messa meglio. Questo ci dà tanta motivazione. Col cambio regolamentare, siamo ancora un po’ tutti in fase di sperimentazione, quindi credo che a Melbourne nessuno girerà con la configurazione della macchina avuta qui per i test. Le cose cambieranno, c’è ancora tanto sviluppo da fare e tanto da scoprire. Ma ciò non toglie che dobbiamo rendere la vettura che abbiamo adesso più veloce e competitiva”.