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Cinque giorni dopo il Gp Messico, disputatosi all’Autodromo Hermanos Rodríguez che ha visto la McLaren-Honda tagliare il traguardo in 10° e 12° posizione con Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne. Ed è proprio il pilota belga in un’intervista esclusiva per Motorsport.com ad aver parlato del Gp Messico, parlando delle sue sensazioni avuti alla vigilia del weekend, e spiegando le difficoltà che ha avuto nel corso dei tre giorni in cui la Formula 1 ha fatto tappa a Città del Messico, con la doppia sostituzione della power unit Honda che lo ha portato a dover scontare la penalità.
Ecco le sue prime parole a riguardo: “Ancora prima di atterrare a Città del Messico sapevo che non stavo per avere un weekend ideale, perché avevamo deciso di prenderci delle penalità per il cambio motore per motivi strategici. Anche se avevamo cambiato la power unit nel weekend precedente ad Austin, la decisione di sostituire il motore anche alla vigilia del Gp Messico non è stata quindi una sorpresa, era stata decisa da tempo dal team. Sapevo, quindi, che avrei preso il via della gara dall’ultima fila dello schieramento.”
Stoffel ha quindi spiegato il motivo della decisione del cambio della power unit, dichiarando che per le caratteristiche del circuito Hermanos Rodríguez, la squadra sapeva che non sarebbero stati molto competitivi, e quindi con questo sacrificio fatto per la trasferta messicana, avrebbero così avuto la possibilità di prepararsi al meglio per le tappe finali del Campionato del Mondo 2017, ovvero Gp Brasile e Gp Abu Dhabi, le cui piste sono più adatte per le caratteristiche della monoposto di Woking e quindi con ottime possibilità di ottenere buoni risultati.
Sul weekend del Gp Messico, ecco il commento di Vandoorne: “Al di là di tutto, le cose non sono andate bene e l’inizio del fine settimana non era iniziato nel miglior modo. Già nella prima sessione di Prove Libere, abbiamo fatto due giri di installazione e poi abbiamo scoperto un problema al motore, quindi sfortunatamente non ho potuto fare più giri. Abbiamo perso tutta la sessione perché il motore doveva essere nuovamente sostituito con uno di specifica precedente rispetto a quella che ho usato ad Austin. Anche nel pomeriggio, nella seconda sessione di Prove Libere, ho avuto difficoltà, con ulteriori problemi anche con quel motore, non riuscendo a trovare un giusto bilanciamento e quindi il setup di base alla fine non si era confermato all’altezza delle attese. Perciò abbiamo focalizzato il lavoro preparando la vettura per la gara di domenica, dato che avremmo preso il via della corsa dall’ultima fila.”
Poi, il sabato mattina a ritorno in pista, con la terza sessione di Prove Libere, inaspettatamente i risultati si sono rivelati più positive e promettenti per il prosieguo del fine settimana. Ecco le parole del pilota della McLaren: “Sabato mattina sono arrivate le prime buone notizie del weekend. Il lavoro completato dalla squadra venerdì sera si è confermato nella giusta direzione, ed abbiamo fatto un grande passo avanti. Nella terza sessione di Prove Libere, malgrado l’elevato carico di carburante, il feeling con la monoposto è stato molto buono. Abbiamo affrontato la sessione Q1 di qualifica con la monoposto in configurazione gara, sfruttando ogni giro per valutare il set-up in vista di domenica”.
“Non avevo ovviamente ambizioni di poter ottenere un buon tempo, ma conoscendo le condizioni in cui ho girato, i riscontri sono stati buoni. Inoltre, non avevo a mia disposizione le ultime novità aerodinamiche, come la nuova ala anteriore che invece era a disposizione per Fernando, quindi potevo ritenermi soddisfatto del lavoro completato. Sia io che la squadra abbiamo ritrovato morale, la vettura si è ben comportata, e credo che senza le penalità legate alla power unit avremmo avuto la possibilità di puntare alla Q3”, ha così proseguito il compagno di squadra di Fernando Alonso.
“Poi al secondo giro di gara sono stato passato dalla Sauber di Ericsson, e da quel momento la corsa si è complicata parecchio. Sul giro ero molto più veloce, ma sul rettilineo principale non avevo la possibilità di attaccare, neanche con l’aiuto del sistema DRS”, ha così proseguito Stoffel.
Nel corso della gara, poi dal muretto della McLaren ad un certo punto arriva la richiesta a Stoffel Vandoorne, di lasciar passare Fernando Alonso, richiesta che lo stesso pilota belga ha eseguito. Ecco come ha ricostruito quella fase, Stoffel: “La squadra mi ha informato di dare strada a Fernando, affinché potesse passare Ericsson, ma anche per lui è stato difficile riuscire a superare il pilota della Sauber. Poi, c’è stata la virtual safety-car che ha congelato la corsa, e in quel momento stavo percorrendo l’ultima curva e la chiamata per entrare ai box è arrivata tardi e quando sono riuscito ad effettuare il pit-stop ho perso molto tempo, e quindi ho visto sfumare la possibilità di lottare per la zona punti.”
“Il secondo stint con le gomme soft si è rivelato molto competitivo. Eravamo un po’ più veloci rispetto alla Williams di Felipe Massa, ma ovviamente non eravamo molto vicini per riuscire a superarlo. Nelle fasi finali c’è stata una bella sfida con me, Kevin Magnussen, Fernando, Felipe e Romain Grosjean, passando sotto la bandiera a scacchi molto vicini. In quelle circostanze non è stata una gara ideale, non sono arrivati i punti, ma per il ritmo gara è stata positivo”, ha così concluso il suo racconto sulla sua gara messicana.
In conclusione, il pensiero di Stoffel Vandoorne e della McLaren è già proiettato alla prossima gara, ovvero il Gp Brasile, su un circuito dove il pilota belga non ha mai corso prima, e in cui per lo stesso Stoffel dovrebbero arrivare delle novità aerodinamiche. “Prossima tappa è il Brasile, che per me sarà una nuova esperienza, e dove spero di poter avere una miglior opportunità di ottenere punti. Dovrei avere il nuovo kit aerodinamico che ha avuto la monoposto di Fernando e che ha dato esiti positivi, quindi non vedo l’ora di iniziare e sono speranzoso di poter piazzare entrambe le vetture in una posizione competitiva.”