© Renault F1 press area
Non è un mistero che per il 2017 Renault abbia lavorato intensamente sulla power unit, per favorire una maggiore potenza. Il problema è che certe volte si è avuta l’impressione che abbiano fatto il passo più lungo della gamba… I dati sull’affidabilità lo dimostrano: Max Verstappen a inizio anno aveva perso la pazienza, dopo essere stato costretto a una sfilza di ritiri per guai tecnici, e domenica scorsa ad Austin l’allarme è tornato a suonare. Hulkenberg ha infatti collezionato il quarto stop in tre gare e stessa sorte ha avuto Ricciardo, partito con velleità di podio.
La questione è che Renault non ha ancora esorcizzato i problemi di affidabilità, che turbano le notti di Abiteboul e Taffin ormai dai test di Barcellona, dove spesso le vetture motorizzate dalla casa francese accostavano a bordo pista col motore k.o. Sarà bene migliorare anche su questo aspetto, visto che il prossimo anno ai clienti Renault si aggiungerà niente meno che la McLaren, la quale non vede l’ora di risollevarsi dopo tre anni disastrosi e si aspetta ovviamente che Renault sia all’altezza.
“Durante l’anno abbiamo migliorato le performance – ha detto Remi Taffin, il responsabile motorista – e conseguito vari podi, però l’affidabilità rimane un’area sulla quale c’è da lavorare ancora. Abbiamo degli elementi da cui partire per mettere a punto la power unit 2018 e ovviamente dovremo tenere conto dell’affidabilità. Inoltre, vogliamo fare un altro step in avanti sulle prestazioni”.
Già questo fine settimana sarà un buon banco di prova per Renault. Città del Messico è infatti in altitudine (oltre 2000 metri) e per i motori sarà una sfida: “L’aria è più rarefatta quando si sale – ha riconosciuto Taffin – e per il turbo sarà una bella sfida, amplificata dal fatto che ci sono parecchi rettilinei. Qui il turbo lavora l’8% in più rispetto, ad esempio, ad Abu Dhabi. Ma allo stesso tempo, in Messico i consumi sono più contenuti rispetto ad altri circuiti”.