© Williams, Mercedes, Ferrari Press Area
Al pari della stagione appena passata, se vengono rispettate le aspettative, il Mondiale 2019 di Formula 1 potrebbe rivelarsi uno dei più emozionanti di questi ultimi anni. Tra alcune novità regolamentari che saranno applicate alle monoposto e il mescolamento dei piloti tra le varie scuderie, c’è da scommetterci, potremmo trovarci davanti a un’annata scoppiettante.
Eppure la vita non sarà così facile per tutti. Alcuni assi del volante saranno maggiormente seguiti con attenzione di altri perché richiamati alla rivincita o a dover dimostrare di potersi meritare il sedile che occupano.
VALTTERI BOTTAS – A seguito di alcuni Gran Premi del 2018, dove per certi versi la condotta di gara di Valtteri Bottas è risultata di difficile comprensione a livello logico e sportivo, sicuramente il finlandese è il pilota che maggiormente sarà sotto pressione quest’anno. Il 29enne sa che nel 2019 dovrà giocarsi letteralmente il tutto per tutto a livello di competitività per convincere la Mercedes a confermarlo anche per il 2020.
Non sarà facile per Bottas: nel 2018, nonostante la forza mostrata dalla W09, non è riuscito a vincere nemmeno una gara ed Esteban Ocon, panchinaro d’oro in casa Mercedes, sfrutterà al meglio ogni occasione per convincere i vertici della casa di Stoccarda per promuoverlo a titolare il prossimo anno.
È vero: avrebbe vinto a Baku se non fosse stato per quella maledetta foratura ma il suo comportamento mostrato in determinati Gran Premi (uno su tutti, in occasione della gara dell’Hungaroring) gli è inevitabilmente costato caro.
SEBASTIAN VETTEL – Non capita spesso di vedere il nome di un quattro volte Campione del Mondo di Formula 1 in una classifica del genere. Eppure Sebastian Vettel motivi per essere sotto pressione ne ha, anche troppi. Il pilota della Ferrari, che nel 2019 disputerà la quinta stagione per la Rossa, apparentemente sembrerebbe poter vivere un’annata complessa. Dopo aver sfiorato il titolo mondiale nel 2018, perso anche e soprattutto a causa di alcuni suoi errori, Seb è chiamato alla prova del nove.
Sappiamo benissimo tutti quanto sia spietata e senza cuore la stampa, soprattutto quella italiana, nei confronti dei piloti che corrono per la Ferrari e il tedesco è stato anche pesantemente attaccato dai media nel corso della stagione appena passata.
Come se non fosse già sufficiente tutta questa situazione, Sebastian Vettel dal 2019 condividerà il box Ferrari col giovane Charles Leclerc. Il pilota monegasco, che ha impressionato positivamente in occasione della sua prima stagione in Formula 1 con l’Alfa Sauber, è la punta di diamante della Ferrari Driver Academy, conosce l’ambiente di Maranello, conosce la gente che lavora per il Cavallino Rampante e in un certo senso parte avvantaggiato, rispetto a tanti altri piloti che si sono succeduti al volante della Ferrari. Sicuramente questo sarà un aspetto positivo per Vettel ma potrebbe rivelarsi anche un’arma a doppio taglio: Leclerc non ha nessuna voglia di stare a guardare il compagno di squadra, vuole fare bene, impressionare magari già dalle prime gare e conquistare la piena fiducia di tutto il team.
ROBERT KUBICA – Un altro sorvegliato speciale della griglia di partenza 2019 di Formula 1 è proprio Robert Kubica. Il polacco è riuscito in qualcosa di davvero eccezionale perché dopo il suo incidente nel Rally di Andora del 2011, nessuno avrebbe minimamente immaginato che a distanza di otto anni sarebbe tornato a correre in Formula 1, dopo un lungo percorso riabilitativo che lo ha letteralmente rimesso in pista. Nonostante lo scorso anno abbia svolto il ruolo di terzo pilota a giocare contro Robert Kubica c’è la mancanza dalla pista. Prima dell’incidente del 2011 il talento del polacco non era mai stato messo in dubbio, tanté che se non si fosse fatto male nel Rally sarebbe dovuto approdare in Ferrari l’anno successivo.
Il pubblico e gli addetti ai lavori si dividono su quella che sarà l’effettiva competitività di Kubica. La Williams ha voluto dare una chance a Robert e starà a lui smentire i suoi detrattori.
LANCE STROLL – Grazie all’intervento delle disponibilità finanziarie del padre, Lance Stroll avrà l’opportunità di misurarsi coi colleghi a bordo di una monoposto da top ten che nel 2018 ha ben figurato, la Racing Point F1 Team.
Il pilota canadese ha faticato e non poco lo scorso anno con la Williams, riuscendo a ottenere solo sei punti nel corso di tutta la stagione. Proprio a causa di una vettura estremamente deludente dal punto di vista prestazionale nel corso dell’estate il padre di Lance si è posto alla guida di un gruppo di imprenditori il quale scopo era acquistare la Force India.
In un certo senso grazie a questa mossa, il 20enne ha ottenuto di diritto uno dei sedili della Racing Point, andando di fatto a spodestare Esteban Ocon che, quest’anno, svolgerà il ruolo di terza guida della Mercedes con la speranza di essere promosso a titolare nel 2020. Per Lance Stroll non sarà una stagione facile: fin dal suo arrivo in Formula 1 è sempre stato accusato di essere un pilota pagante e di aver trovato un sedile di Formula 1 grazie agli investimenti del padre. Ora è arrivato il momento per il canadese di scrollarsi di dosso questa cattiva fama: solamente battendo in pista Sergio Perez, suo teammate, potrà dimostrare il suo valore e quindi, guadagnarsi la conferma per il prossimo anno.