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Il recupero di Michael Schumacher a seguito della tragica caduta durante un’uscita con gli sci sulle nevi di Meribel il 29 dicembre del 2013 è ancora lungo e difficile. Ha trascorso quasi sei mesi in coma farmacologico all’Ospedale Universitario di Grenoble, prima di essere trasferito in una struttura specializzata a Losanna. Una volta che è stato dimesso dalla clinica svizzera, nel settembre 2014, l’ex pilota ha proseguito la sua riabilitazione presso la villa di famiglia, a Gland. Da quel momento in avanti gli aggiornamenti sulle sue reali condizioni sono sempre stati più lesinati. Michael Schumacher sta ancora lottando ma il recupero è lento. A confermarlo è stato lo stesso Presidente della FIA, Jean Todt, direttamente da Città del Messico dove è presente per il Gran Premio di Formula 1, in riferimento alle condizioni del sette volte campione del mondo.
Dopo essere arrivato a Maranello nel 1993, fu proprio il manager francese ad orchestrare l’arrivo in Ferrari di Michael Schumacher, nel 1996. Da allora, il rapporto tra il pilota e Todt è andato oltre il professionale, sviluppandosi in un’amicizia quasi comparabile al rapporto che si crea tra padre e figlio: «Michael è un caro amico, la sua famiglia è molto vicina a me e io a loro, sono importanti. Dobbiamo sostenere lui e la sua famiglia in un momento come questo. Schumacher sta continuando a lottare», ha sottolineato l’ex team principal della Ferrari che proprio col tedesco ha vinto 5 titoli.