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Nello scorso GP di Ungheria le Ferrari hanno sbaragliato la concorrenza, terminando la corsa con una splendida doppietta grazie al primo posto di Vettel e alla medaglia d’argento di Raikkonen.
Le Mercedes, invece, sono state costrette a mangiare la polvere: Valtteri Bottas è arrivato terzo grazie alla posizione ceduta proprio sotto la bandiera a scacchi dal suo compagno di squadra Lewis Hamilton, quarto davanti alla Red Bull di Max Verstappen.
La pista magiara, d’altronde, non era come quella di Silverstone: le velocissime curve inglesi in Ungheria sono state sostituite da strette svolte dove la maneggevolezza e l’agilità delle monoposto erano le chiavi fondamentali del successo, caratteristiche che ben si adattavano alla Ferrari e meno alle Mercedes. Quando i protagonisti del Circus iridato torneranno dalle vacanze estive, però, ci saranno gli appuntamenti di Spa-Francorchamps e di Monza, dove la situazione si potrebbe ribaltare nuovamente a vantaggio delle Frecce d’Argento.
Ne è convinto il due volte Campione del Mondo Mika Hakkinen, che ha iniziato la propria analisi proprio dall’esito dello scorso GP d’Ungheria: “Dopo il dominio delle Mercedes a Silverstone, sull’Hungaroring è andata in scena tutt’altra storia: lì le Ferrari l’hanno fatta da padrone, visto che si sono meglio adatte alle strette curve del tracciato magiaro rispetto alle due W08 che, al contrario, hanno incontrato qualche difficoltà di troppo. Dopotutto, è molto difficile cambiare le caratteristiche di una vettura durante la stagione… ma adesso è il turno di piste molto veloci come quelle di Spa e Monza, dove sono convinto che le Mercedes torneranno al top”.
E da buon ex-pilota di una monoposto argentata come le storiche McLaren di fine anni ’90 – inizi anni 2000 con le quali, all’epoca, ha condiviso il proprio box con David Coulthard, Hakkinen ha voluto commentare gli “ordini di scuderia” che ci sono stati tra Hamilton e Bottas.
“Il comportamento di Valtteri di lasciar passare Lewis al fine di riprendere Raikkonen è quello tipico di noi finlandesi: non siamo egoisti quando c’è da lavorare per portare a casa un buon risultato per il team, ma lo siamo abbastanza quando vogliamo vincere”.
“Quello che ha fatto Bottas ha richiesto molta disciplina e nervi d’acciaio, perchè poteva benissimo continuare la sua corsa e tenere Hamilton dietro – ha continuato Mika – Poi, quando Lewis gli ha ridato la posizione sotto la bandiera a scacchi, mi sono detto che quello era un ottimo gioco di squadra per portare avanti la lotta per il Campionato Costruttori. C’erano tanti rischi in quell’ultima manovra, tra i quali un Max Verstappen che poteva approfittare della situazione: Valtteri e Lewis, però, l’hanno gestita alla perfezione”.