© Lotus Press Area
Matthew Carter si è recentemente espresso sulla collaborazione che, nel 2018, vedrà come protagonista Renault e McLaren. Carter, in particolare, è stato team principal del team Lotus dal 2014 al 2016, anno in cui proprio Renault ha acquistato la squadra; successivamente, l’ex team principal del team inglese, ha avuto modo di collaborare anche con Ron Dennis all’interno della sezione tecnologica di McLaren, anche se non strettamente a contatto con il circus. Proprio per questo, quindi, Carter si presenta come la persona più appropriata per esprimere un giudizio sulla futura relazione tra i due team.
Secondo Carter, del resto, la separazione della McLaren dalla motorizzazione Honda rappresenta per il team di Woking un aspetto positivo, dato che questa collaborazione non ha soddisfatto le aspettative della scuderia. Lo stesso Ron Dennis, come ha affermato Carter, aveva sperato di raggiungere risultati migliori in poco tempo, all’incirca in un arco di 12 o 18 mesi. Evidentemente, le cose non sono andate per il verso giusto e, proprio per questo, Matthew Carter ha sottolineato come il cambio motore per la McLaren possa rappresentare un buon punto di partenza per riportare il team al raggiungimento di nuovi successi.
Tuttavia, l’ex chief executive di Lotus ritiene che sia ingenuo da parte del team McLaren credere che, nel 2018, la squadra potrà tornare a combattere per il Titolo, in quanto la Renault non ha ancora espresso alcuna intenzione relativamente al fornire o meno la migliore versione del motore proprio al team di Woking.
“A meno che la Renault non abbia promesso alla McLaren una completa parità con il motore, è ingenuo per la squadra credere che sarà facile superare un team costruttore che, comunque, ha anche degli interessi diretti nel Campionato di Formula 1. I motori Renault non andranno direttamente a Woking: quel motore partirà dalla fabbrica di Viry e verrà adattato alla monoposto durante il Gran Premio, per poi essere riportato al punto di partenza dopo la gara. Gli ingegneri della Renault saranno gli unici a toccare quel motore per adattarlo alla monoposto”.
Parole, queste, che Carter può permettersi di esprimere proprio come conseguenza della propria esperienza come CEO in Lotus, stagione in cui il team britannico ha instaurato una relazione di motorizzazione con Mercedes.
“Quando avevamo motori Mercedes in Lotus, nel 2015, eravamo il quarto team. Dopo la Mercedes in sé, c’erano Force India e Williams che da due anni lavoravano con Mercedes, e poi c’era la Lotus. Quindi abbiamo avuto la quarta scelta di meccanici e ingegneri che hanno installato il motore al nostro telaio” .
In altre parole, secondo Carter la relazione Renault – McLaren, così come tante altre in Formula 1, sarà caratterizzata da conflitti di interessi, proprio perché sarà la Renault ad avere il diritto di prendere qualsiasi decisione in merito all’utilizzo, alla modifica o al miglioramento del motore. Nel 2018, infatti, la Renault controllerà in tutto e per tutto il funzionamento del motore e se deciderà di ridurre la potenza dello stesso, per preservarlo durante le gare e non dover intervenire durante il weekend, la McLaren non potrà far altro che adattarsi alla situazione e rispettare le decisioni del fornitore.
“Non so se la Renault darà alla McLaren la miglior versione del motore per l’anno prossimo; però è il motore della Renault e loro decidono come funziona. Il funzionamento dello stesso è una sequenza di quadranti sul volante e per esprimere le prestazioni del motore, a volte, bisogna spingere più del necessario. Al contrario, a volte, si sente dire che Hamilton ha molto più margine in una gara e a venti giri dalla fine si decide di ridurre la potenza del motore per conservarlo. Questa è una decisione presa dalla Mercedes, in quanto fornitrice di motori: se la Mercedes avesse detto a noi che per la situazione della gara avremmo dovuto ridurre la potenza del motore, avremmo dovuto farlo senza controbattere”.
Quindi, per concludere, la futura relazione tra i due team rimane ancora una domanda aperta e priva di risposta: magari le due squadre non si troveranno a combattere per il Titolo già nella prossima stagione, ma si può tranquillamente pensare che questo possa accadere al massimo nel 2020. E, in quel caso, la Renault dovrà certamente prendere una decisione difficile e valutare le diverse opzioni per garantirsi comunque il raggiungimento di determinati obiettivi.