© Mercedes F1 press area
E’ andato in scena ieri Formula 1 Live London, evento organizzato dai nuovi proprietari della Formula 1, Liberty Media, con Chase Carey a capo. L’iniziativa è rimasta nascosta ai molti sino a tre giorni fa per motivi di ordine pubblico. L’evento è stato un successo: sia i tifosi che i piloti hanno applaudito quest’iniziativa.
Il grande nonché unico assente è stato Lewis Hamilton che ha preferito disertare Londra per prendersi qualche giorno di vacanza. La sua assenza non è stata ben accolta dai tifosi britannici che hanno fischiato la sua mancata partecipazione, annunciata sul palco da Toto Wolff. Uno scroscio si applausi, invece, è stato riservato al leader della classifica, Sebastian Vettel.
All’evento hanno preso parte 8 vetture storiche che hanno girato nelle vie centrali di Londra, a Trafalgar Squadre: la Ferrari SF15-T, con la quale Sebastian Vettel ha ottenuto la sua prima vittoria in Rosso, la Red Bull RB7, campione del mondo 2011, la Mercedes W06, vettura con la quale Lewis Hamilton vinse il secondo titolo consecutivo con le Frecce d’Argento, la Williams FW36 capace, nel 2014, di svoltare dopo anni bui.
Ed ancora la Sauber C32, monoposto che nel 2013 ebbe come miglior risultato un quarto posto con Nico Hulkenberg, la Toro Rosso STR8, l’ultima “Toro” guidata da Daniel Ricciardo prima di passare alla casa madre ed infine le storiche McLaren MP4/6, l’ultima vettura con la quale Ayrton Senna vinse il Mondiale e la prima Renault, la RS01 del 1977, prima monoposto turbo a vincere una gara in Formula 1.
Allo show hanno anche partecipato ex-campioni della Formula 1, più recenti come Nico Rosberg e Jenson Button, quest’ultimo ha portato “in passerella” Naomi Campbell su una vettura biposto e del passato come Mika Hakkinen e Damon Hill.
“Qui in Inghilterra c’è un bel clima ed una bellissima pista – ha dichiarato Sebastian Vettel – quando arrivai qui nel 2009 mentre mi stavo giocando il mondiale con Jenson (Button ndr) vinsi io ma i tifosi si rivelarono molto corretti. Perché non c’è Lewis? Non lo so…”