© Twitter Lewis Hamilton
Prima o poi ci cascano tutti: gareggiare al vertice in Formula 1 permette di guadagnare cifre astronomiche, che in un modo o nell’altro devono essere reinvestite in alcuni beni di lusso.
Come il Bombardier CL635 Challenger comprato qualche anno fa da Lewis Hamilton, un acquisto che non è passato inosservato al punto che il nome del britannico della Mercedes è finito sotto la lente del fisco al fine di verificare che questa transazione… sia stata completata in maniera regolare.
L’analisi in questione, portata avanti dall’International Consortium of Investigative Journalists in collaborazione con il giornale tedesco Suddeutsche Zeitung, ha definito i cosiddetti “Paradise Papers”, vale a dire oltre 13 milioni e 700mila file nei quali sono emersi nomi importanti che, a quanto pare, hanno utilizzato i paradisi fiscali attraverso società off-shore al fine di evitare di pagare tasse troppo elevate sui beni di lusso da loro acquistati.
E assieme alla Regina Elisabetta, a Bono Vox e a Madonna… ecco spuntare anche Hamilton, che sembra che abbia comprato il suo jet privato attraverso tre società (Stealth Aviation Limited, Stealth Limited e BRV): in questo modo il Bombardier risulterebbe di proprietà della prima con sede nelle Isole Vergini, la quale lo avrebbe noleggiato alla seconda a Guernsey che, a sua volta, l’avrebbe affittato alla terza che si trova sull’Isola di Man.
Utilizzando questo metodo Hammer avrebbe risparmiato 3,7 milioni di Euro di IVA rispetto ai 22 necessari per portare a casa questo gioiellino. Nonostante ciò, gli avvocati del quattro volte Campione del Mondo hanno sostenuto che l’intera operazione è stata condotta a cielo aperto, senza nulla di penalmente rilevante da evidenziare. Intanto, però, il suo nome è tenuto sott’occhio…