Venerdì 30 agosto 2024
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Libere 2 – Ore 17:00 – Diretta su Sky Sport F1
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Sabato 31 agosto 2024
Libere 3 – Ore 12:30 – Diretta su Sky Sport F1
Qualifiche – Ore 16:00 – Diretta su Sky Sport F1
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Domenica 01 settembre 2024
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Formula 1: la rivincita della Finlandia

Tra Russia e Finlandia storicamente non scorre buon sangue: un confine caldo, sull’orlo del circolo polare artico. Una rivalità culminata nella Guerra d’inverno durante la Seconda guerra mondiale. I finlandesi con fatica hanno dunque dovuto convivere con l’ingombrante vicino di casa… Sul Gran Premio di Russia di domenica scorsa si possono fare un paio di considerazioni, nonostante l’evento sia stato uno dei meno spettacolari dell’anno: è ormai una certezza che tra i 5 milioni e mezzo di abitanti della Finlandia è sicuramente diffuso il… gene del campione automobilistico. Seconda considerazione è che fare una gincana tra le strutture dove si sono svolti gli scorsi Giochi olimpiadi invernali non è stata un’idea particolarmente riuscita. La Finlandia, probabilmente, avrebbe potuto offrire un circuito di saliscendi tra i laghi, di certo più stimolante… Rimaniamo sulla corsa di domenica. A Sochi, si è disputato il 16° Gran Premio stagionale. Valtteri Bottas si è classificato 3°, alle spalle delle due Mercedes.

Il finlandese però ha praticamente perso una posizione su Rosberg per un errore strategico del team, che non lo ha richiamato tempestivamente ai box per l’unico cambio gomme. Sabato Bottas, durante le qualifiche, aveva anche sfiorato la pole position: entusiasmante il suo tentativo finale, quando nelle ultime due curve ha controllato con un paio di sovrasterzi, come fosse un rallysta, la sua Williams-Mercedes. Il pilota della Williams è alla sua seconda stagione di Formula Uno, e dopo la gara di Sochi ha scavalcato in un colpo solo Fernando Alonso e Sebastian Vettel in classifica, agguantando la 4^ posizione. A precederlo ci sono i soliti Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Daniel Ricciardo: gli stessi tre piloti unici ad esser saliti sul podio quest’anno più volte del giovane finlandese. In una stagione che doveva veder brillare Kimi Raikkonen al ritorno sulla Rossa con la quale vinse il titolo nel 2007, la Finlandia ha trovato in Valtteri Bottas un nuovo idolo: al secondo anno di F1 guida come un veterano e gli manca solo la prima vittoria per poter chiudere una stagione da grandissimo protagonista. Segnare 5 podi nel 2014, quando due gradini su tre sono “prenotati” dalle Frecce d’argento, non è cosa da poco.

Le prestazioni di Bottas ci portano ad allargare il discorso. Dal 1989 un finlandese nel Circus è sempre presente. L’alto livello tecnico, il mantenere i nervi saldi nei momenti chiave della carriera e la possibilità di correre in scuderie competitive, sono state le peculiarità pressoché comuni dei 9 piloti finlandesi che si sono affacciati in F1: Leo Kinnunen, Mikko Kozarowitsky, JJ Lehto, Keke Rosberg, Mika Salo, Mika Hakkinen, Kimi Raikkonen, Heikki Kovalainen e ora Bottas. La Finlandia è la seconda nazione al mondo dopo la Gran Bretagna (10 campioni diversi) per numero di piloti capaci di laurearsi campione del mondo, avendo visto trionfare Rosberg, Hakkinen e Raikkonen. Inoltre in quanto a vittorie la Finlandia ne ha totalizzate 46 ed è 5^ in assoluto, dopo Gran Bretagna, Germania, Brasile e Francia, e di sole 3 lunghezze davanti all’Italia, ferma ai successi di Fisichella con la Renault.

La scuola finlandese del volante trova storicamente nei Rally il suo punto forte a livello di risultati e partecipanti. In F1 brilla però senza dubbio per qualità, con un ricambio negli ultimi anni stupefacente. Esempio lampante è il debutto in un team di vertice di Kimi Raikkonen, che avviene nel 2002 proprio sulla monoposto che fino all’anno prima era del connazionale Hakkinen. Oggi, nella stagione in cui le quotazioni di Ice-Man Raikkonen calano, sboccia puntualmente la carriera di Bottas. I finlandesi si distinguono per la loro freddezza e i loro silenzi, godono di un’aurea affidabile e i team manager sembrano scommetterci volentieri: è capitato lo scorso anno, quando a sorpresa la Lotus decise di sostituire Raikkonen con Heikki Kovalainen anziché col terzo pilota ufficiale, l’italiano Davide Valsecchi.

Nonostante le prodezze del finnico della Williams, il GP di Russia è stato uno dei peggiori, in quanto a noia, della stagione. Complice non solo una gerarchia dei valori in campo ben marcata, quando siamo ormai a fine campionato. Il disegno del circuito di Sochi infatti ha deluso tutti, per la sua monotonia e pochezza dal punto di vista tecnico. Anche sotto il profilo degli pneumatici la nuova fatica dell’architetto FIA, Hermann Tilke, non si è rivelata un banco di prova severo. I piloti hanno fatto un solo pit stop su 53 giri. La pista del resto si trova incastonata nell’area dove lo scorso inverno si sono svolte le olimpiadi invernali: la cornice a bordo pista era fatta di palazzetti sportivi, alberghi di lusso e parchi divertimenti; in lontananza le montagne, al di là del rettifilo il mar Nero, con i suoi giacimenti petroliferi.

Da Paese economicamente emergente a livello globale, la Russia non si è fatta mancare la propria presenza nel calendario F1, ma da Paese di scarsa tradizione motoristica il contesto dice poco. Eppure l’evento del GP di Russia è stato presentato in pompa magna, con un Bernie Ecclestone particolarmente ossequioso nel fare gli onori di casa all’ex primo ministro russo Vladimir Putin. Il presidente FIA, Jean Todt, al loro fianco, uomo di corse più che d’affari, è parso in leggera difficoltà in confronto al disinvolto big boss del Circus. Un segno emblematico di come vadano le cose all’interno di un paddock di F1… Anche la cerimonia del podio è stata piuttosto macchinosa, con le personalità politiche attente a seguire il rigido protocollo. Questa attenzione alla macchinosa procedura di premiazione strideva se paragonata al percepibile smarrimento dei piloti sul podio, ancora con la testa rivolta alla tragedia di Bianchi.

In conclusione, il più vasto Paese del pianeta poteva di sicuro trovare un’area più consona ad un circuito di Formula Uno. Ma la Sochi nuova di zecca sembra rappresentare una vetrina irrinunciabile, da sfruttare per qualsiasi evento sportivo. Probabilmente la vicina Finlandia, terra di leggendari campioni più che di gas e petrolio, avrebbe avuto qualche diritto in più ad ospitare un GP di Formula Uno, per la prima volta. E probabilmente dove ci sono i percorsi rallystici più affascinanti del mondo, anche l’architetto Tilke avrebbe avuto qualche ispirazione in più.

La Formula Magica

Published by
Francesco Bagini