© Mercedes F1 press area
Se nel precedente GP d’Azerbaijan ha fatto altamente discutere il contatto tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, appassionati e addetti ai lavori ricorderanno lo scorso appuntamento del Red Bull Ring austriaco per la sensazionale partenza al palo di Valtteri Bottas.
Perfetta, forse fin troppo: così ha pensato il tedesco della Ferrari, il quale ha sostenuto anche nella conferenza stampa post-GP che la Mercedes numero 77 è stata protagonista di un “jump start”.
“Secondo me ha anticipato la partenza – queste le parole di Seb – È quello che penso, ne sono sicuro perchè l’ho visto dall’abitacolo della mia Ferrari. Non sarò io però a poterlo giudicare”.
E infatti chi l’ha posto sotto esame è stata proprio la FIA, la quale, però, ha espresso un verdetto differente: quel piccolo movimento, dovuto alla regolazione della frizione, prima dello spegnimento dei semafori rossi c’è stato, ma non è stato sufficiente ad attivare i sensori elettronici nell’asfalto che determinano la partenza anticipata di una monoposto in griglia.
La Federazione, dopo un’attenta analisi, ha sostenuto che i tempi di reazione di Bottas allo start sono stati di 0.201 secondi, una prestazione sensazionale che gli ha permesso di vincere il GP d’Austria praticamente in partenza.
Vettel, quindi, ha avuto ragione: purtroppo per lui, però, il movimento di Valtteri allo spegnimento dei semafori non è stato così evidente da attivare il sensore di controllo al fine di penalizzarlo con il tanto conclamato “jump start”. Caso chiuso.