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Qualche mese fa è stata pubblicata da diverse testate online la notizia secondo cui la Ferrari annunciava la possibilità di ritirarsi dal circus della Formula 1, in quanto non soddisfatta dell’introduzione dei nuovi motori prevista per il 2021. In realtà il combaciare o meno delle regole dello sport con le richieste del team di Maranello non sembra essere l’unico motivo che ha portato la squadra a valutare questa scelta.
Secondo le informazioni e i dati riportati da The Indipendent, infatti, il team si troverebbe in un situazione di deficit economico dovuto proprio agli investimenti compiuti in Formula 1; agli inizi di novembre, inoltre, lo stesso Presidente, Sergio Marchionne, aveva dichiarato che l’addio della scuderia nei confronti del circus avrebbe rappresentato qualcosa di molto vantaggioso per la scuderia stessa, che avrebbe potuto limitare le proprie difficoltà in termini economici.
In particolare, i dati raccolti dalla testata britannica circa la stagione automobilistica del 2016, vanno a evidenziare un ammontare di 179 milioni di euro raccolti solo attraverso la partecipazione del team in Formula 1, ottenuti come bonus per la qualificazione raggiunta proprio durante quella specifica stagione sportiva. Inoltre, le sponsorizzazioni del team (in particolar modo Shell e Santander) hanno portato alle casse della scuderia circa 187 milioni di euro; allo stesso modo, nel 2016, il team ha occupato anche la posizione di fornitore di motori per Haas, Sauber e Toro Rosso, collaborazioni che nel complesso hanno portato alla Ferrari 50 milioni di euro di reddito. In totale, quindi, il guadagno complessivo dell’anno 2016 ammontava a 416 milioni di euro.
Dall’altro lato, per quel che riguarda le spese, la somma più ingente è stata investita in termini di ricerca e sviluppo, per un totale di 509 milioni di euro; di questi, circa il 75% è stato destinato alle attività legate proprio al settore della Formula 1. A questi, inoltre, vanno aggiunti anche gli 80 milioni che sono stati destinati alle spese per il personale, di cui i piloti Vettel e Raikkonen hanno acquisito più della metà. Nel complesso, quindi, l’altro lato della medaglia vedeva, nel 2016, una spesa annuale stimata intorno ai 61 milioni di euro, dedicati principalmente all’attività sportiva.
Stando a questi dati, quindi, il team di Maranello avrebbe un deficit economico di 112 milioni di euro, motivo per cui l’ipotesi di un futuro ritiro dal circus rappresenterebbe un’occasione per aumentare i propri guadagni annuali, proprio perché non sarebbe presente la necessità di andare a coprire anche gli investimenti e le spese relative allo sport.
Quest’ipotesi, però, potrebbe non presentarsi così facile per il team, in quanto – come afferma lo stesso Marchionne – le attività di ricerca condotte in Formula 1 hanno portato dei vantaggi anche in merito alle auto da strada.
“Le nostre auto da strada, soprattutto i modelli di auto sportive, hanno tratto vantaggio dalle conoscenze acquisite nella galleria del vento da parte del nostro team di sviluppo che opera in Formula 1, andando a sfruttare la maggiore stabilità che è possibile raggiungere ad alta velocità sia in pista che su strada”.
L’uscita dal circus, quindi, potrebbe rivelarsi più complessa del previsto, anche se essendo Ferrari uno dei marchi italiani d’eccellenza, il team potrebbe comunque decidere di sopportare l’ingente somma di perdita per continuare a correre in Formula 1. Si tratta, in altre parole di una decisione che ha bisogno di essere valutata nei minimi dettagli e che, a oggi, appare ancora incerta, anche perché al deficit monetario va aggiunta anche la recente acquisizione dello sport da parte di Liberty Media, che ha reso incerto e complicato il futuro in Formula 1 non solo di Ferrari, ma anche degli altri team, in quanto non appare ancora chiaro se vi possa essere un punto di incontro tra le richieste delle squadre e le proposte dei nuovi proprietari.