© McLaren F1 press area
Nel mondo delle corse la storia si ripete sempre: quando ci si sente piloti dentro, si rimane piloti per tutta la vita. E la voglia di correre, di mettersi in gioco, di sfidare se stessi e di lottare contro i propri avversari rimane lì anche quando si decide di appendere il casco al chiodo. È come un’ossessione, che si ripresenta in mille maniere e, in un modo o nell’altro, deve essere soddisfatta.
È toccato a tanti grandi Campioni del motorsport: a Michael Schumacher, per esempio, che aveva annunciato il proprio ritiro dalla Formula 1 al termine della stagione 2006 per poi tornare con il team Mercedes nel 2010. Oggi, invece, è il turno di Jenson Button: l’ex iridato del 2009 con la Brawn GP aveva deciso di smettere con l’ultima gara di Abu Dhabi dello scorso anno, rimanendo tuttavia a disposizione del team McLaren-Honda come terzo pilota nel caso fosse stato necessario sostituire uno dei due piloti titolari.
Un’occasione che si è presentata proprio quest’anno, quando Fernando Alonso ha abdicato momentaneamente il sedile della sua MCL32 per andare a provare la IndyCar nella 500 Miglia di Indianapolis, lasciando campo libero al britannico durante il GP di Monaco.
In seguito alla sua performance sulle strette stradine del Principato, Button aveva affermato che quella sarebbe stata la sua ultima gara in Formula 1… ma non la sua ultima corsa definitiva.
In questo weekend, infatti, parteciperà alla 1000 km di Suzuka nel Campionato Super GT al volante di una Honda NSX-GT del Team Mugen, ma a quanto pare sta architettando in parallelo un ritorno da pilota effettivo a partire dalla prossima stagione 2018. In F1? Sembra proprio di no…
“Sicuramente farò qualcosa di più impegnativo il prossimo anno, sto programmando una stagione intera – ha dichiarato il britannico ad autosport.com – Non so ancora in quale serie, se qua in Giappone o in America, ma le trattative sono attualmente in corso. Per il momento voglio concentrarmi su questa prova di Endurance che mi attende nel fine settimana: se tutto andrà bene e se mi divertirò, forse l’anno prossimo gareggerò qua a tempo pieno”.
“La 1000 km di Suzuka è la gara più lunga del Campionato Super GT – ha continuato Button – In questo tipo di competizioni c’è una vera e propria guerra in fatto di gomme, con quattro costruttori che se le danno di santa ragione. Al momento la casa più competitiva è la Bridgestone, mentre noi stiamo utilizzando le meno efficaci Yokohama. Speriamo che con le alte temperature i nostri pneumatici funzionino meglio: in ogni caso cercheremo di portare a casa il miglior risultato possibile”.