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La Formula 1 vuole rinnovarsi. Una delle ultime novità ipotizzate recentemente, riguarda la possibilità di andare a eliminare il giorno di prove libere del venerdì, in modo da sfruttare il tempo extra guadagnato per introdurre nuovi appuntamenti durante il Campionato.
Naturalmente, fin da subito questa ipotesi ha suscitato l’emergere di pareri contrari, in primis da parte di Red Bull che, attraverso il proprio team principal Christian Horner, ha fatto sapere di non ritenere una buona idea quella di costruire dei weekend di gara sulla base di soli due giorni. Secondo Horner, infatti, viaggiare da una parte all’altra del mondo per così poco tempo comporterebbe un calo di interesse da parte dei tifosi, che probabilmente non affronterebbero un lungo viaggio fino in Messico, per esempio, solamente per assistere alle prove del sabato e alla gara della domenica.
Le prove del venerdì, infatti, sono importanti per i team non solo per lavorare sull’assetto della monoposto in vista della gara, ma anche perché – a partire dal 2008 – queste giornate hanno assunto lo stesso valore di una giornata di test, che permette quindi ai team e ai piloti di comprendere in che direzione si stanno muovendo le eventuali modifiche apportate alla monoposto e, eventualmente, come poterle migliorare.
Secondo Horner, inoltre, le libere del venerdì servono ai team per raccogliere dati da andare a sommare a quelli raccolti durante le simulazioni effettuate fuori dalla pista; abolire queste giornate, quindi, significherebbe concentrarsi maggiormente sugli allenamenti al simulatore e la distanza tra i top team e le scuderie minori finirebbe con l’aumentare progressivamente, anche a causa dei diversi budget disponibili.
“Può essere che questo fattore aumenti l’importanza delle simulazioni e non credo che questo aiuti le squadre a equilibrarsi. Forse una sessione alla sera del venerdì è necessaria, però mi preoccuperebbe se i fine settimana di gara fossero solo di due giorni, perché sarebbero troppo corti”.
A far risultare poco attrattiva l’idea di togliere ai team il venerdì di prova, inoltre, si aggiunge il fatto che questo comporterebbe una diminuzione del denaro guadagnato durante i Gran Premi, anche se la logistica necessaria per spostare l’intero team continuerebbe comunque a dover svolgere il proprio lavoro. Il materiale deve muoversi, infatti, di paese in paese, superando le dogane e, tra le altre cose, venendo custodito dalla stessa compagnia di trasporto, che naturalmente deve essere pagata. Accorciare i weekend di gara a soli due giorni, quindi, non risulterebbe una buona idea né a livello economico né a livello di impatto sul Campionato.
Della stessa opinione, inoltre, si è dimostrata anche Toro Rosso, squadra satellite di Red Bull, che ha dichiarato di avere bisogno delle prove del venerdì, sia per prepararsi alle gare della domenica sia per permettere ai piloti più giovani che fanno parte del team di testare la monoposto.
Secondo le parole del team principal Franz Tost, tanto per la propria scuderia quanto per i team più piccoli, il venerdì è importante per trovare l’assetto giusto per le monoposto, cercando di preparare la vettura nel miglior modo possibile per la gara della domenica.
“Girare il venerdì è importante per noi, perché non abbiamo fisicamente il tempo di farlo tra una gara e l’altra. Possiamo solo simulare queste prove e quindi i venerdì, soprattutto per i team minori, sono importanti e ci permettono di avere la nostra possibilità di provare diverse configurazioni per preparare la macchina nel miglior modo possibile per qualifiche e gara”.